Yohoo!
Quest’oggi torniamo nell’ambito delle recensioni brevi.
Sì, lo so che se continuo ad aggiornare così spesso finirò col soffocarvi, tranquilli che non c’è il pericolo accada più (!).
Ad ogni modo prego, accomodatevi, non siate timidi; questo oggi parleremo di un malinconico gioco chiamato Chelsea.

Chelsea è un videogioco indie horror creato con l’RPG Maker MV. Facciamo la presentazione nello stile delle recensioni serie perché questo gioco mi è piaciuto un sacco e ve lo voglio presentare bene! E’ solo che devo un po’ economizzare il tempo, vista la lista delle cose da fare, dunque Chelsea si prenderà un post più breve ma comunque entusiasta.

Dunque, in primo luogo: il genere. Chelsea è etichettato come horror. Io non l’ho trovato spaventoso in nessuna sua parte ma ci sono dei momenti che, presumo, una persona meno…. (sensibile? Abituata a sghignazzare durante i film horror?)… di me potrebbe trovare un po’ più d’impatto. Anyway, rimane pur sempre un horror soft e, a suo modo, delicato. Quel che davvero si può dire di Chelsea è che incredibilmente d’atmosfera: è palese un’ispirazione ai primi Silent Hill e l’esperimento è ben riuscito. Tutte le ambientazioni sono annegate in una nebbia perenne, c’è una luce scarsa, neanche un’anima in giro… anche se beh, oddio, forse in effetti qualche anima c’è. #Battutona
La desolazione delle ambientazioni e le OST che le accompagnano danno un profondo senso di malinconia, che poi è il sentimento portante di tutto il gioco. Ecco, in questo sono riusciti: creare un gioco horror ma che, oltre alla paura, tocchi qualcos’altro nel giocatore, qualcosa un poco più in là.

 

chelsea rpg screen

Sempre in posti rassicuranti ve le scordate le cose-

 

Certo, forse ora è anche il caso di dirvi in cosa consiste questo gioco… in realtà, rientrando nella categoria degli RPG semi-brevi (dura dall’ora all’ora e mezza, a seconda di quanto siete bravi) non ha nemmeno una trama poi tanto complicata. Daniel, il protagonista, rientra nella sua città natale con un solo scopo. E’ il giorno del quarto anniversario di fidanzamento con la sua amata Chelsea, ma lui non trova più l’anello con cui avrebbe voluto dichiararsi e chiederla in moglie. Così, sospettando sia rimasto nel suo vecchio appartamento, torna laggiù, ad Angelic Groove… ma la città non è proprio come se la ricordava. Perciò sì, il gioco consiste nel ritrovare un anello – e una verità più nascosta.

Il gioco in sé non è difficile. I puzzle sono alquanto consequenziali (trova oggetto A, vai in posto B, usa l’oggetto A in combinazione con oggetto C), ma le location sono abbastanza larghe da fornire il piacere dell’esplorazione e della ricerca; poi ci sono alcuni inseguimenti molto troll che sono le parti più difficili, quelle che vogliono mettere un po’ di pepe al culo al giocatore – e ci riescono.
La trama, in realtà… già solo sapendo che è ispirato a Silent Hil e considerando il nome – Chelsea – la rivelazione finale non stupisce neanche un po’, ma non penso volesse essere un colpo di scena. Tutto il gioco è, piuttosto, un viaggio nel passato di Daniel e di Chelsea; è proprio quel sospetto… o consapevolezza, quel senso di inevitabile che permea il tutto a renderlo agrodolce.
Per questo consiglierei di checkare qualsiasi cosa, o vi perderete un sacco di approfondimenti.

La grafica è molto caruccia. Come ho detto prima, l’autore ha fatto un uso sapiente di ombre/luci. Tra l’altro, dopo tanti horror ambientati al 90% al chiuso, ne abbiamo uno che si svolge prevalentemente all’esterno – per carità, si deve entrare in un sacco di edifici, ma sarà la città nel suo complesso, le strade, quel che rimane impresso.
Questo, oltre a richiamare l’impressione di una città realistica, mostra ancora come siano azzeccate le atmosfere: a mio parere, in un esterno è molto, molto più difficile crearne una buona.
L’unico difettuccio in merito è che hanno mescolato diversi tipo di grafica. Sì, sì, non è ‘sta tragedia e neanche si nota tanto, ma ai fissatoni di mapping come moi salta subito all’occhio, lol.
(Non che sia un problema mescolarle: solo, per come è fatto in questo caso, si nota un certo stacco nella colorazione.)

 

chelsea rpg screen

Alterna edifici normali e non esattamente impressionanti con qualche sboronata qui e là, ma prego, è l’atmosfera ciò che vi dovete godere

 

Le OST, poi. Santo cielo. Memorabili.
Il gioco ha tutta una colonna sonora originale dichiaratamente ispirata a Silent Hill (visto) e si sente, ma soprattutto il compositore è stato parecchio talentuoso. Chelsea è un bel gioco, ma con altre OST avrebbe perso un buon quaranta per cento della sua efficacia.

(Qui potete sentirle o anche acquistarle, in caso.)

 

Per quanto piacevole, nulla è esente di difetti e ce n’è qualcuno anche qui, per quanto non terribile. Le cose che più mi hanno dato da pensare:
A. Daniel non ha alcuna evoluzione psicologica. E’ ben caratterizzato, ma così come inizia finisce (a parte la scelta che prende sul finale, ma lo fa più per mancanza di alternative che per volontà sua). Visto che tutta l’avventura serve a lui per primo, è un po’… certo, suppongo fosse più o meno voluto. Giusto per rimanere in tema con le cose che non si possono cambiare. Però. (?)
B. Le circostanze della morte di un certo personaggio non sono molto chiare. Si può intuire, ma essendo il motore della vicenda avrei preferito lo dicessero chiaro e tondo.
Un’altra piccola cosa: di Chelsea esistono due versioni, una free e una a pagamento. Quella a pagamento aggiunge delle piccole aree extra e altri due ending – semplici varianti dell’unico che, credo, è presente nella versione free. Ma trama e quant’altro rimangono uguali.
Ecco, non viene specificato fin da subito quanti e quali ending sono presenti nella versione free, quindi mi pareva lecito supporre il true fosse ci fosse anche lì. Ebbene, no: per ottenere il true end, occorrono due oggetti in particolare… uno reperibile, ma l’altro no, essendo in una delle aree extra. Dunque la mia domanda è: a che diamine mi servono gli elementi di mezzo ending, se in questa versione neanche lo posso prendere?
(Sì, mi ha urtato perché non è nemmeno semplice da prendere, e in quella versione è del tutto inutile).

A parte ciò. Chelsea, tralasciando questi piccoli difetti, è un gioco fatto alquanto bene – con una buona costruzione interna di lore e quant’altro, se fate caso ai dettagli. Ma è anche dolce, triste e scorre via che è un piacere sul sottofondo di OST molto godibili. Poi mi sono commossa di trovare un gioco palesemente ispirato a Silenti Hill fatto bene, ma questo credo si fosse intuito.
Bye!

 

chelsea rpg title screen

[Chelsea da Yuurei Darling
Originale in inglese.
Free (eng) | Full (eng)]