"La rosa rossa è l'incarnazione dello spirito." [Ib]

Hansel

[Eeee ritorniamo nelle terre fiabesche] [RPG dark (?) fantasy alla vecchia maniera] [Preparatevi a due protagonisti adorabilmente violenti]

☆ ☆ ☆

Hansel, oh, Hansel.
L’attesa è stata lunga, povero. Lunga e snervante. C’era sempre qualche gioco più urgente – tipo i remake di Uri – o che mi stuzzicava di più – tipo No Delivery e la sua pizzeria mistica infestata (ehi, sembra il nome di una carta di Duel Monsters!).
Era acquattato da lungo tempo all’interno della mia polverosa cartella “RPG da giocare”, ma infine Hansel  è riuscito – in qualche modo – a farsi notare dalla sottoscritta ed essere, una buona volta, giocato. La cosa divertente è che era pure uno di quegli RPG che aspettavo con una certa curiosità; poi l’ho scaricato, lasciato in cartella… e… ehm. Mi piace sempre pensare che chi va piano va sano e va lontano.
Ma, comunque, il senso di questo commento è spiegare perché Hansel mi sia indubbiamente piaciuto, e in effetti avrei davvero potuto giocarlo prima-

Hansel è un videogioco fantasy e d’avventura sviluppato con l’RPG Maker VX Ace da himawariness. Come il nome potrebbe lasciar intuire, è ispirato (a grandi linee) alla simpatica fiaba di Hansel e Gretel.
Nessuno dei due personaggi si chiama né Hansel né Gretel, però, e in realtà i protagonisti sono due piccoli stronz- due adorabili gemelli, Walter e Oliver.
Questo gioco ha un che… carino. Sì. Non saprei come altro definirlo. I colori tenui, i tratti morbidi del disegno, e quella leggera ironia che permea anche le situazioni più tese… per quanto ad un certo punto succedano in realtà cose abbastanza atroci, il gioco non scivola mai nell’horror, al limite in un tenue dark fantasy.
Comunque, fino ad oggi, non sapevo che nella mia vita necessitassi di vedere due shotini malefici con una pistola in mano e ghigno sulle labbra. Ma, beh, una cosa alla volta, alle armi da fuoco anacronistiche ma scenografiche ci arriviamo.

La storia inizia… o forse ricomincia… un certo mattino, in una casetta povera e malconcia, quando la madre di Oliver e Walter – una signora molto poco simpatica, c’è da dire – decide di mandare i due pargoli in missione nel bosco. D’altronde, il padre è molto malato, e per curarlo servono delle erbe. Di qualche tipo.
Neanche i bambini hanno ben chiaro che razza di piante possa intendere, quindi l’idea è di andare a raccattare la cosa più erbosa che troveranno. Se poi la mamma sia solo incapace a spiegarsi, o sperasse davvero li rapissero gli alieni lungo il tragitto, non c’è dato di sapere.
Naturalmente, i due non fanno in tempo a metter piede fuori di casa che appare un… lupo. Perché se è una giornata comincia male, non può che proseguir peggio.
Al che, i bambini fanno l’unica cosa ragionevole: correre via urlando – no, niente bestemmie, sono bambini quasi beneducati. Ma in cuor loro…
Dopo aver corso come dei forsennati, i due ragazzini si rendono conto di essersi addentrati nel folto della foresta. Dove il lupo non può raggiungerli, probabilmente neanche gli alieni di cui sopra e questo è un bene, ma nemmeno loro riescono più ad orientarsi. Tuttavia, forse la giornata non è così pessima come sembra: come nelle migliori fiabe, arriva un magic helper in loro soccorso! <3 Un corvo parlante, animale notoriamente affidabile e che non ha mai secondi fini, li informa che si trovano in un’area protetta e incantata della foresta: è l’incantesimo di una strega ad averli intrappolati lì, e l’unico modo per liberarsi che hanno è andare dalla strega, trovare un certo uccellino bianco, e liberarlo. No, arrostirla non è mandatorio, anche se probabilmente al corvo non dispiacerebbe.
Ovviamente Walter e Oliver, che sono bambini cresciuti a muschi e licheni, non sono così ingenui da fidarsi della losca creaturina; ma sono pure a corto di alternative, e con il terrore di prendersi delle bastonate dalla madre qualora facessero tardi o tornassero senza delle erbe (di qualche tipo). Così, in mancanza di idee migliori, entrano nella casa della strega.
Che a me ‘sto gioco è piaciuto, ma la casa non era fatta di marzapane e la mia delusione in merito a questo dettaglio è stata incommensurabile. (???) Ma non siamo qui per parlare dei miei sentimenti.
Insomma, i bambini entrano e vedono allontanarsi una signorina in realtà dall’aria piuttosto pacifica: supponendo che quella sia la strega, il piano è starle lontani, ispezionare la casa, rubare il rubabile (#well) e liberare il fantomatico uccellino, per poi darsela a gambe levate.
Sembrerebbe un buon piano, non fosse che questo è un RPG e quindi tutte le porte sono chiuse a chiave. Così i bambini dovranno correre in giro da una stanza all’altra, recuperando chiavi perdute e rimontando quadri (q-quel… quel puzzle…) e soprattutto raccattando in giro tutti i graziosi animaletti del bosco che, poverino, un coniglietto stava dando un tè party ma i suoi amici erano in ritardo, si erano persi o erano stati letteralmente venduti al mercato. (O forse stavano soltanto scappando, ma perfino questi due piccoli sgorbi non hanno avuto cuore di farglielo notare). Avranno aiuto anche dalla misteriosa… clerk. Sì, non ha altro nome. Una signorina che fa la commessa in un negozio losco aperto sottobanco in una stanza vuota. La strega non ne sa niente, per cui sì, il negozio è abusivo. (Questo gioco è all’insegna della criminalità.)
L’evento più saliente qui è quando, alla biblioteca, trovano la ricetta per una torta. E anche su come uccidere le streghe. Per qualche motivo, leggendo che l’unica cosa che può eliminare una strega è il fuoco, il povero Walter sente un’improvvisa voglia di piangere.
Dopo esserci calmati e aver indi cucinato la torta – che purtroppo si trasforma in una chiave, e le sentite proteste di Oliver al riguardo sono più che plausibili – i due bambini si trovano con finalmente tutte le chiavi giuste per le mani: possono aprire la camera della strega. No, tranquilli, può sembrare, ma non è The Witch’s House.
Una volta dentro, effettivamente, trovano un grazioso uccellino bianco… che liberano, lasciandolo volare fuori dalla finestra. Al che, però, con ovvio tempismo, arriva anche la strega.
I bambini sono spaventati, ma ecco la stranezza: la strega non sembra tanto arrabbiata per l’uccellino, né si direbbe una mangiatrice di bambini seriale.
Sembrerebbe, piuttosto, esasperata dall’averli trovati lì. Esasperata… e spaventata?
In un bizzarro capovolgersi degli eventi, è la strega a scappare da loro e loro a doverla inseguire: la strega vuole solo essere lasciata in pace. Dopo aver corso per tutta la casa, la poveretta viene acciuffata, ma lo garantisce: lei non ha nulla a che fare con tutto questo e, in realtà, avrebbero potuto andarsene fin da subito.
Piuttosto confusi, i bambini decidono di lasciarla lì – non sembrerebbe esserci motivo di arrostirla, in effetti – e, come promesso, la porta di casa è aperta.
Una volta fuori, si trovano davanti un incredibile e assolutamente non telefonato colpo di scena. La strega cattiva è in realtà il corvo dell’inizio, che li ha ingannati (“Lo sappiamo”) e gli ha solo fatto perdere temp- (“Sappiamo anche questo.” “Mi lascereste parlare?”). Insomma, la strega corvo li ha ingannati per mettere le mani sull’uccellino bianco, a sua volta una strega (? quante streghe ci sono qui?) ma dotato dell’incredibile potere di realizzare qualsiasi desiderio.
A questo punto Walter e Oliver hanno deciso di aver cose più importanti da fare che star dietro a questa tizia, ma soprattutto che forse salvare l’uccellino potrebbe essere, in qualche modo, più conveniente per loro.
Così tornano in casa, dove un losco figuro ammantato che passava di lì per caso lascia loro una pistola. No, non sto scherzando, la scena è questa. Nessuno sembrerebbe troppo interessato a chi sia il tizio, ma gli ha lasciato una pistola, quindi ha tutta la loro simpatia. (??)
Una volta fuori, Walter spara con incredibile sangue freddo alla strega cattiva, abbrustolendola. Erano proiettili incendiari.
L’uccellino è ovviamente felice, quindi offre loro, con gratitudine, la realizzazione di un desiderio, un desiderio qualsiasi.
Essendo loro, come dimostrato finora, dei bambini assolutamente a modo, minacciano anche lei con la pistola per farsi trasformare in stregoni bambini. Così neanche quella scema della madre potrà più far la bulla con loro! <3
L’uccellino, persuaso dalla loro efficace spiegazione (e dal luccichio della canna della pistola), non può far altro che eseguire.
Così i due possono tornare a casa felici, guarire il padre dalla misteriosa malattia che lo tormentava, e vivere una vita degna delle loro più fervide fantasie.
Sarebbe un finale assolutamente delizioso, no?
L’unico problema è che, alla fine di tutto, i due gemelli vengono scoperti e catturati. D’altronde, questo è il periodo della caccia alle streghe.
Oliver viene legato. E bruciato al rogo.
Walter non può far altro che guardare.
“Non era il finale che cercavo…” commenta solo l’uomo incappucciato, riapparendo fra la folla. “Dovremo provarci un’altra volta”.
Perché sì, certo che sì, è una storia di loop temporali. Ma tranquilli: sebbene sia stata una storia molto più lunga di quanto possa sembrare, in realtà noi vedremo solo gli ultimi due giri di giostra.
A questo punto, il gioco riprende dall’inizio, e le differenze sono poche o niente… salvo alcuni dialoghi, piccoli momenti e flash dove Walter ha l’impressione che ci sia qualcosa di strano. Che lui, quella scena, l’abbia già vista, che quella storia l’abbia già vissuta. Cosa che turba un poco Oliver, il quale invece non sembra trovarci nulla di strano.
Abbiamo la conferma che Walter, in effetti, ricordi quando arrivano alla libreria e, dopo aver letto le simpatiche istruzioni su come si uccidono le streghe (spoiler: arrosto) ha un angosciante flashback (o flashfoward? Is any of this happening for real? cit.) della morte di Oliver sul rogo.
Non può essere…
Ricordi che non sono i suoi, eppure…
Anche la signorina commessa che li ha aiutati finora, in effetti, sembrerebbe sapere più di quanto non dica, e a lei questi dejà vu non paiono affatto strani. Anzi! Che sia la volta buona?
Come già era successo, la strega scappa di nuovo, stavolta terrorizzata, dalle due piccole pesti… ma, nel momento in cui Walter può scegliere di trattenerla oppure di lasciarla andare, la lascia scappare. La lascia scappare dopo averla rassicurata, e anche essersi scusato. Non sa nemmeno perché lo stia facendo, ma sa che è giusto così.
E’ ora di chiudere questa faccenda una volta per tutte.
Dato che, comunque, questo gioco ci prometteva shotini con le rivoltelle, Walter torna a prendere l’arma per difendersi dalla strega corvo… arma che, peraltro, si trova in una grande stanza nera; la stanza è vuota, ma il pavimento è occupato da un gigantesco orologio infranto.
Una volta presa la pistola appare l’uomo incappucciato, Walter sviene, e vede…
Il passato o il futuro, ormai è tutto abbastanza confuso. Vede un villaggio sconosciuto dove gli abitanti sono tormentati da una terribile strega che sta uccidendo il bestiame e rovinando il raccolto. Nel villaggio si presenta l’uomo incappucciato, che si offre di trovare la strega e salvarli tutti… tuttavia, a questo punto, si leva il cappuccio, rivelando di essere Walter. Ovviamente. Walter del futuro, ormai adulto, alto e figo.
Nel villaggio dunque parte una divertente fase di lupus in fabula ma l’altro Walter, forte della sua conoscenza degli eventi futuri, trova senza problemi la “strega”: la stessa strega della casetta del bosco, quella che in realtà non ha mai fatto nulla di male a nessuno. La povera Elise, che a quanto pareva viveva serenamente in questo villaggio con sua figlia. L’altro Walter la accusa, le aizza le intero villaggio contro… tuttavia, poi, le va in soccorso: prima che la folla la catturi e la uccida, la spedisce via, nella foresta incantata in cui il gioco è ambientato. Certo la spedisce via senza la sua preziosa figlia, ed è per questo che per tutto il gioco Elise è così tormentata.
Appena Elise se ne va, arriva la Strega Corvo: a quanto pare, è la sorella di Elise, ed è lei la strega cattiva che ha dato il tormento agli abitanti. Tuttavia, non era tutta farina del suo sacco… dal dialogo fra lei e l’altro Walter, possiamo dedurre come anche la Strega Corvo sia stata raggirata. L’altro Walter le aveva promesso l’uccellino magico che realizzava i desideri, e per questo lei aveva iniziato ad attaccare il villaggio. L’altro Walter però continua a fingere e mente, dicendole che sua sorella Elise ha rubato l’uccellino magico, quindi la Strega Corvo dovrebbe andare da sola a recuperarlo nella foresta incantata. Così, il cerchio si chiude: la Strega Corvo andrà nella foresta, deciderà di raggirare Oliver e Walter bambini, e metterà in moto tutta una sequela di eventi…
… okay, ma: se questo è Walter da adulto, com’è che tutta questa sequenza si è svolta nel passato?
[A rileggerlo mi rendo conto che questo pezzo potrebbe risultare alquanto confuso, dunque se non si fosse capito che diamine è appena successo qui c’è il riassunto per punti:
– L’uomo incappucciato è Walter adulto che ha raggirato tutti.
– E’ tornato nel passato, nel villaggio dove abitava la strega buona Elise, e ha fatto sì che sua sorella, la Strega Corvo, mettesse il villaggio a ferro e fuoco.
– La Strega Corvo ha accettato il patto con lui in cambio dell’uccello magico che realizza ogni desiderio.
– Gli abitanti volevano trovare la strega; Walter adulto si è presentato come un cacciatore di streghe.
– Ha accusato ingiustamente Elise, che è dovuta scappare senza sua figlia, e l’ha spedita di persona nella casetta magica della foresta incantata.
– Quando la Strega Corvo si è ripresentata per chiedergli il pagamento ha mentito, dicendo che Elise prima di fuggire nella foresta aveva rubato l’uccellino.
– La Strega Corvo va dunque a prenderselo da sola, decidendo di ingannare qualcuno per mandarlo a rubare l’uccellino, e questo ci riporta all’inizio della storia.]
Quando Walter (nostro, quello piccolo) si riprende, l’uomo incappucciato cioè sempre Walter ma quello adulto, si rivela anche a lui e decide, alla buon ora, di spiegargli un po’ di cose.
Ovvero sì, lui e Walter sono la stessa persona, ma lui è il Walter di un’altra timeline.. potremmo assumere il Walter originale, quello della prima timeline. Quando, tanto tempo prima, lui e Oliver erano diventati stregoni, Oliver era stato scoperto e bruciato al rogo; così Walter aveva deciso di viaggiare nel tempo per salvarlo. Eppure, quand’era tornato indietro, era arrivato sì al momento giusto, ma aveva visto anche un altro se stesso lì davanti ad Oliver, mentre lui era finito fra la folla. Questo voleva dire che aveva viaggiato in un’altra timeline, non nella sua: il suo Oliver, purtroppo, è morto. Nonostante tutto, Walter è parecchio testardo, quindi si è deciso che, anche se non può salvare il suo fratellino, potrebbe salvarne un altro. Quindi ha continuato a viaggiare di timeline in timeline, di loop in loop, per cercare una versione della storia dove Oliver sopravvivesse. Per quanto lui sia caparbio, però, anche Oliver è alquanto cocciuto nel morire: nelle timeline in cui non muore sul rogo, finisce sempre per morire in altri modi. Incendi in casa, esplosioni in città, sbranato dal lupo del bosco…
Oliver muore troppo facilmente. Dovrebbe proprio smetterla. Commenta dunque il giovane Walter, che come potete vedere è molto impressionato dal racconto.
Il Walter adulto ammette che è stato lui ad organizzare tutto: come spiegato sopra ha organizzato tutto il teatrino nel villaggio di Elise, ha preparato tutti i puzzle che ci sono nella casa della strega, ha avvelenato il padre, ha lasciato loro la pistola. Qualunque cosa sia successa nel gioco è stata, oggettivamente, orchestrata da lui, per far sì che Oliver e il Walter di questa timeline abbiano l’occasione di sistemare le cose.
Ma, per quanto abbia cercato di salvare il fratello per secoli, non c’è ancora riuscito.
Per fortuna il nostro Walter, actually, è piuttosto tranquillo anche posto di fronte a tutta questa sequela di plot twist: anzi, rassicura l’altro se stesso (e noi, perché io un terzo playthrough di fila non me lo sarei fatto-) che ha capito qual è il problema, e stavolta salverà Oliver di sicuro.
Insomma, Walter si riunisce con Oliver, più sicuro di quanto non sia mai stato, va a recuperare i proiettili dalla signorina commessa e si salutano: non avranno più bisogno dei suoi servigi, ma molte grazie!
La scena finale è quasi identica, con loro che affrontano la Strega Corvo, la uccidono, ricattano l’uccello bianco per farsi trasformare in stregoni a loro volta…
(E a me stava prendendo un infarto all’idea di essermi cannata l’ending…)
… e invece no. Walter sorride in maniera molto poco rassicurante, punta la pistola, e uccide anche l’uccello. “Avrebbe fatto la spia”, commenta solo, quando Oliver gli chiede spiegazioni. Nessuno a parte loro avrebbe dovuto sapere cos’era successo quel giorno laggiù.
Finalmente liberi dall’incombente presenza della sfiga di Oliver, posso tornare a casa, guarire il padre con le erbe, mandare a quel paese la madre (con quanta soddisfazione Walter le dice No.) e, stavolta, vivere sul serio la vita che sognavano. Loro due insieme, immortali, che vivranno nei secoli – come le ultime illustrazioni ci lasciano vedere, sono arrivati all’epoca moderna. Tra l’altro, loro e la signorina commessa sono diventati amici, c’è pure lei!

hansel rpg oliver walter ending

Palline bionde on rampage

Phew
Per quanto oggettivamente questo gioco non sia difficile, e in realtà a vederlo svolgersi la trama sia abbastanza comprensibile, riportarla qui è stato piuttosto faticoso. Spero che tutta la parte dei loop temporali si sia capita; alla fine, era tutta colpa di Walter Adulto che Però Veniva Dal Passato e Non Dal Futuro (if this make sense).
Mi spiace non si sia più visto il Walter adulto, ma voglio pensare che i due piccoli demoni, la commessa e lui abbiano fatto gruppetto. O chissà, magari adesso che ha salvato il fratello si rifarà una vita… così come Elise, può finalmente andare avanti.
Credo sia una delle poche storie dove, in effetti, il loop temporale ha senso di esistere. Questa trama non potrebbe fisicamente stare in piedi senza la ripetizione degli eventi: soprattutto, Walter adulto come mastermind di questo piano malefico (?) è del tutto credibile e, coff, affascinante. (Se l’autrice non disegnasse quasi in chibi…)
(Fa un po’ Marethyu da la saga I segreti di Nicholas Flamel, l’immortale. O, come lo chiamiamo noi, Marethyu-sama).
Anche se povera Elise che è rimasta coinvolta in tutto questo parapiglia per nessuna ragione, in realtà…
Di mio, c’è un’unicissima cosa che non torna e non viene spiegata in alcun modo: ora, tutto ciò che succede è colpa di Walter adulto, okay. Tuttavia, anche lui dice che ha cercato di simulare gli eventi della prima timeline. Ora, se è tutto colpa sua qui, nella prima timeline che diamine è successo? Perché, per com’è messo, al primo giro non c’era nessuna Casetta Magica (Ma Non Di Marzapane), Elise si stava facendo gli affari suoi, la Strega Corvo anche…dunque? Come sono diventati stregoni lui e Oliver?
Visto che l’unico elemento costante dovrebbe essere l’Uccello Bianco (perché li trasforma, e perché li tradisce) suppongo forse la primissima volta i fratelli siano andati nel bosco a cercare le erbe, abbiano trovato la Casa Magica (Ma Non Di Marzapane) che probabilmente in realtà ERA della strega uccello, l’hanno ricattata per farsi trasformare in stregoni e, dunque, l’uccello si sia indispettito e li abbia traditi, portando così alla morte di Oliver.
Avrebbe abbastanza senso e non contradirebbe nulla, ma non posso garantirvi sia come la intendeva l’autore. Mi sembra comunque la versione più plausibile.
A parte questo, tutto funziona benissimo: ci sono fin da subito hint che qualcosa non quadri, per non parlare della parte finale, quando si deve inseguire Elise… un ribaltamento fantastico: mentre alla prima giocata uno si aspetta il mega inseguimento alla The Witch’s House, magari anche un po’ creepy, abbiamo la strega che, invece, scappa dai personaggi. Anzi, è pure esasperata e vorrebbe solo essere lasciata in pace. Quel momento di ragionevole confusione del ehi, ma non sei tu l’antagonista qui?.
I personaggi sono tutti molto carini, per quanto siano stato per la maggior parte manovrati o indirizzati dal Walter adulto.
E’ bello perché la madre e il padre dei gemelli, per quanto appaiano in scena tre secondi netti, diventa subito chiaro come siano: lei probabilmente il personaggio più sgradevole del gioco, peggiore pure della Strega Corvo, ma per fortuna appare poco; una madre svaccata, prepotente e crudele che non vede l’ora i figli vengano sbranati da qualche creatura dentuta dei boschi. Il padre, invece, più buono e amorevole, ma sottomesso alla moglie… ecco perché quindi, alla fine, i gemelli lo salvano, ma decidono comunque di abbandonare la casa. Vi dirò: essendo la madre una stronza, e visto che il gioco si chiama comunque Hansel, in realtà non avevo capito che il traditore fosse l’uccello bianco. Pensavo fosse la madre che aveva “venduto” il figlio.
Oliver e Walter, invece, sono due piccole creaturine malefiche: per carità, adorabili a modo loro, ma assolutamente savage quando parlano con chiunque altro. Ammiro comunque la totale calma che mantengono sempre, i loro commenti cattivi, e l’affetto sincero che unisce uno all’altro. … però sì, Oliver, dovresti davvero smetterla di morire.
Come detto su, Walter adulto è stato un… ehr, interessante pianificatore… mi ha anche confermato che, come supponevo, il giovane Walter diventerà un fantastico yandere, in futuro. Welp.
La commessa non si vede granché, ma è simpatica! (Nonché presumibilmente yandere pure lei but well, in questo gioco tutti sono per la violenza gratuita verbale o fisica).
Le streghine fanno tutte il loro onesto lavoro; quasi viene un po’ da compatire la povera Strega Corvo, che voleva essere l’antagonista e invece si è trovata deprivata del ruolo dal Walter adulto, molto più ganzo, e dall’uccello bianco, molto più subdolo. Nonché dalla madre, molto più antipatica. Vabbé, ci ha provato.
La povera Elise è invece super carina, la protagonista morale di questo gioco. Avrei voluto vedere la riunione con la figlia. <3
Comunque, il principale motivo per cui dovreste giocare Hansel è la malignità dei dialoghi. Non arrivano alle vette del cattivissimo (e tsunderissimo) Noel di Traumerei, ma…

hansel rpg maker screen

Una catapecchia nei boschi, l’inizio del delirio

Il gameplay di questo gioco a me starebbe pure benissimo. I puzzle scorrono che è un piacere, con una curva di difficoltà ben studiata (alcuni più facili, alcuni meno, ma nessuno a prova di imbecille) e la tanto cara quest del oddio sono spariti gli ospiti della festa, e via, si va a recuperare quei maleducati a spasso per tutte le mappe.
L’inseguimento (…?) ribaltato finale, poi, ha del geniale. Tra l’altro, avete presente quei videogame dove i personaggi fanno passivamente i puzzle senza commentare o batter ciglio neanche mentre mettono la mano giù per lo scarico o preparano pozioni esplosive? Ecco, Hansel non è di quest’idea; i gemelli ci tengono a commentare <i>spesso e accuratamente</i> tutto quel che sta succedendo.
Solo.
Poi arriva quel momento.
Tu sei lì tutto bello a farti i tuoi piccoli puzzle, ridere per le loro cattiverie, goderti la musica gameboyesca. Ignaro, vai a checkare il quadro.
E arriva il momento che distrugge tutto l’idillio: lo spaccaquindici.
Per spaccaquindici si intende quel gioco (probabilmente concepito da una mente malefica e a dir poco perversa) dove c’è un’immagine divisa in varie caselle, con solo una libera, e dovete spostare tutte le tessere per riordinare l’immagine, ma avete a disposizione per muoverle SOLO la casellina libera. Ecco, quello.
Io non sono mai stata brava in questo gioco.
Ma era tipo dalle elementari che non ne toccavo uno. E invece qui… qui…
*dondola*
Sì, ci ho messo un’ora, credo, solo per quel fottutissimo quadro.
Potete capire la mia immensa gioia quando è stato confermato che la storia trattata ovviamente di loop temporali, quindi avrei dovuto rigiocarlo da zero, quindi avrei dovuto rifare lo spaccaquindici.

*Inspira* Ma okay, va tutto bene, l’ho giocato mesi fa, non può più farmi del male.
Non che questa sia una critica: magari il resto del genere umano, in realtà, è bravissimo con questo tipo di gioco. (Anche se a giudicare da questo video di Fraws, mi sa di no…) Solo, capitemi, avevo bisogno di sfogarmi. Anyway, maledetto quadro a parte, è molto carino!
L’unica cosa da tenere presente è che, al secondo playthrough, non cambia moltissimo, specie a livello di gameplay, per cui farlo tutto di fila potrebbe risultare un po’ monotono, alla lunga. Di mio, consiglierei di dividere la giocata in due (cosa che ovviamente io NON ho fatto, ah. Volevo il true end.)

hansel rpg screen object

Gli oggettini hanno una grafica semplice ma carina

hansel rpg maker screen puzzle

Avevo bisogno di una testimonianza.

La grafica di questo gioco è… delicata. Non colori pastello, piuttosto colori tenui e piacevoli. Gli sprite sono piccolini e smilzi, con una bizzarra proporzione col resto della grafica, molto più “larga”, eppure non sembra sfalsato. Fa una sorta di effetto vintage alla Gameboy Color.
L’autrice ha utilizzato uno stile di disegno molto rotondeggiante e semplicizzato, che sta molto bene con questi personaggi e i colori soft del complesso. A giudicare dai suoi lavori successivi l’autrice può disegnare anche in modo più sofisticato, ma qui va benissimo così. Tutto dà un’idea di rotondità e delicatezza. Il che fa fantasticamente a pugni con le cattiverie dei protagonisti e l’avere in giro questi due scalmanati armati di rivoltella, quindi è perfetto. Però sì, nel complesso tutto il gioco e i design (tra cui anche il semplicistico title screen) danno quel vibe un po’ alla gioco dell’epoca

hansel rpg screen library

Un’emozionante gita in biblioteca, anche se poi la torta non l’hanno più mangiata…

… che infatti è ripreso anche in ambito musicale: tutte le OST sono delle simpatiche piece in 8-bit, o quantomeno in quello stile, per mantenere l’ambientazione nostalgica. Sono tutte molto carine e “surreali”; niente di epico, per carità, ma mi è piaciuto l’accostamento. Lo distacca un po’ da tutti gli altri RPG con le OST super fighe, cinematografiche, o drammatiche (cosa che faccio anche io, lol! Scegliere le OST per i miei RPG è una delle parti che preferisco del game-making).

Phew di nuovo! Era la prima recensione lunga che scrivevo da un po’ e, se non sbaglio, la prima recensione con Riassunto Integrale Di Trama che facevo da moltissimo. Spero non fossi troppo arrugginita, ah.
L’idea sarebbe di tornare a fare pratica a breve, ma chissà, il futuro non è davvero prevedibile (???).
So, riassumendo: Hansel è un gioco mooolto carino, dal mio punto di vista. Potrebbe risultare un po’ confusionario nella trama, e forse a volte lento nel gameplay, ma vi assicuro che se andate con calma e ve lo godete saprà essere un ottimo passatempo.
Di mio, lo aggiungo alla mia magnifica collezione degli RPG ispirati a fiabe e favole, che ne vado matta.
(Eee mi appresto a giocare il lavoro successivo dell’autrice, Dolchio. C’è gente vestita da ringmaster. Non posso resistere.)
Con questo, vi saluto!
Bye!

hansel rpg title screen

Hansel by Himawariness. Originale in inglese.
[Download (ENG)]

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Commento | Silent Hill 4 – The Room

  1. 4le2001

    Ciao! Volevo chiederti, visto che ne sento parlare così poco in giro, se ti andrebbe di fare una recensione di Insanity (che non è che mi abbia propriamente Esaltato con la e maiuscola, ma ho comunque ritenuto gradevole) visto che nessuno ne parla e a te piacciono tanto i giochi di Uri

    • Tayr

      Hello! È curioso che tu me lo chieda ora, perché avevo in progetto una maratona dei giochi di Uri (alcuni li ho giocato solo una volta!). Insanity non mi è dispiaciuto e pianificavo di parlarne prima o poi (però sì, neanche io l’ho trovato “esaltante” diciamo xD) quindi potrei effettivamente rigiocarlo questi giorni. Non ti prometto che sarà _prestissimo_, ma farò il possibile! ewe9
      Grazie per il commento, alla prossima~

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