Yohoo!
Salve, miei carissimi e mie carissime!
Dato che mi andava, quest’oggi anziché una recensione singola ho pensato di propinarvi un magnifico Post Insalatiera (di quelli che servono per salvaguardare la salute mentale dei recensori, come ho spiegato qui) con quattro Commentini Brevi (anche se il mio concetto di breve potrebbe non necessariamente collimare col vostro) di alcuni giochi di cui vorrei cianciare.
Ordunque, nel post troverete:
* Midnight Puppeteer
* Monster Love Party
* UTOPIA – Fantasy Horror Adventure
* The Dream Machine
Prego, vogliate seguirmi!


Midnight Puppeteer

Midnight Puppeteer è uno di quegli RPG tranquilli tranquilli – abbiamo una normalissima storia di gente con poteri da esper, sparizioni, psicopatici che vogliono rapire bambine per usare i loro poteri e orsi di peluche (con un brutto carattere) che parlano e scorrazzano in giro sulle loro zampe.
No, okay, la premessa non era malvagia.
E tuttavia, vi dirò, per tutta la prima metà della giocata sono andata avanti per forza di inerzia, chiedendomi “esattamente, perché lo sto facendo?” Perché sì: la prima parte è MOLTO liscia – per meglio dire, soporifera. Non si fa altro che muovere la protagonista, Mayo, per un enorme edificio abbandonato. Con la sola compagnia del suo orsetto incazzoso. I dialoghi sono pochissimi, negli ambienti c’è una pace tombale (perché non è né horror né horroresque, quindi è più silenzioso d’un cimitero) e i puzzle facili e veloci. Onestamente, dopo un po’ scende, lenta e inesorabile, la noia.
Epperò. Sono comunque contenta di essermi presa a calci per continuare: da un certo punto in poi – diciamo, da un certo rapimento in poi <3 – c’è un completo cambio di tono e ritmo. La protagonista si ritrova in una fuga continua da due tizi, finalmente ci sono dialoghi corposi e il tutto diventa più cupo/serio, con i tanto agognati approfondimenti sulla trama.
Allo stesso modo, il gameplay diventa molto più divertente: a parte delle cose che non saprei come altro definire, se non LOL (tutto il pezzo dove ci si deve cambiare in continuazione i vestiti per poter entrare nelle sale di una fabbrica… perché le porte hanno un sensore A COLORI. Quindi ci si veste da scolaretta o da infermiera o in costume da bagno. Srsl. Cosa. x°°), ci sono pezzi alquanto adrenalinici (come quando si rischia che i poveri disgraziati saltino in aria insieme a tutta la fabbrica – spiacevole inconveniente che noi vorremmo evitare) e altri piuttosto difficili. òwò (Ci sono due inseguimenti – uno per arrivare alla fabbrica che dicevo, uno in macchina alla fine – che ho dovuto rifare più di una volta perché NON SONO FACILI. Il primo è pieno di bivii troll ed è anche a tempo, il secondo c’è una scena degna di Fast & Furious. (?)).
Che poi se ci si cambia d’abito gli altri personaggi LO SANNO. Commentano pure. La seconda parte mi ha fatto ridere molto, la verità.
Perciò: consigliato? Senz’altro! Se vi spicciate in fretta la prima parte la seconda avrà le sue gradite sorprese.

[Download (Eng)]

 

midnight puppeteer title screen

Midnight Puppeteer

 


Monster Love Party

Ero un po’ indecisa se recensirlo o fare il commentino breve ma alla fine, sapete com’è, la pigrizia cercare di ottimizzare il tempo e le energie… (?)
Anyway! Monster Love Party è un piccolo RPG a tema Halloween; di mio non lo troverei effettivamente horror, ma ci sono cose che dubito qualunque altro essere umano catalogherebbe altrimenti, quindi diciamo di sì. E’ horror. à__à
L’autrice è occidentale, possiamo chiamarla Gabicho e io apprezzo molto le sue operette. <3
La storiella è semplice semplice: un professore molto scazzato e con molta poca voglia di vivere viene spedito a sorvegliare una casetta abbandonata – perché i suoi alunni, anch’essi con poca voglia di vivere (non sapete quanto.), hanno spesso la brutta idea di andare a ficcarsi là dentro.
… ovviamente, la casa è DAVVERO pericolosa: all’interno vive una tizia – non ho capito neanche io se sia umana o un fantasma – che ha la brutta tendenza ad acchiappare qualsiasi ragazzino le capiti davanti e, be’, farci qualche piccola modifica. Tipo strappargli gli organi o piantargli cose in testa. Perché vorrebbe farci delle bellissime bambole di Halloween, con quelli, che facciano davvero paura.
… Signora, Dio santo, ci sono modi miglior per… vabbuo’.
Al momento, vagano per la casa tre ragazzini che hanno giustappunto subito questo spiacevole trattamento. Quindi starà al professore aiutarli a ritrovare i pezzi che hanno smarrito – sì, occhi, gambe, cosette così – per poter venire “liberati”. In realtà sono tutti già morti, ovviamente, ma almeno potranno lasciare quella casa così allegra… à_à’
Come dicevo su, è tutto molto semplice: i puzzle sono abbastanza immediati (giusto il pezzo nel labirinto, per quanto sia ovvio cosa bisogna fare, potrebbe presentare qualche difficoltà a livello tecnico x°) e la trama viene spezzettata qui e là, con i bambini che provvedono a raccontare quel che serve.
Il finale è agrodolce: sì, li ha “liberati”, ma vedere comunque i loro corpi che si sgretolano è un po’… à__à’ Inoltre non affrontano neanche l’antagonista, che sta ancora libera per la casa. Certo voglio sperare che il professore poi l’abbia tipo denunciata – o chiamato un esorcista, a seconda.
Ho apprezzato che per quanto breve il protagonista abbia comunque la sua evoluzione psicologica sensata e necessaria.
Gabicho fa sempre tutto a mano, perciò la grafica è del tutto personalizzata! Per le musiche opta per brani di musica classica, quindi dà quel certo senso di eleganza… (?)
Anche questo molto consigliato, possibilmente giocatevelo ad Halloween che è d’atmosfera. x°

[Download (Eng)]

 

 

monster love party title screen

Monster Love Party

 


UTOPIA – Fantasy Horror Adventure

Utopia, al contrario di quel che il sottotitolo potrebbe suggerire, non ha nulla di horror – certo, purché vi teniate lontani dal bad end coff coff.
Così come Monster Love Party, Utopia è un giochino alquanto breve e con una storiella lineare! La protagonista, Akane, ha un malore improvviso – ma niente di grave – e si ritrova a condividere per una notte una stanza d’ospedale con una bimba in coma. Tuttavia, per qualche misterioso artificio, quando si addormenta riesce ad entrare nel sogno della bambina, e così… a lei il compito di tenerla sotto controllo, evitare che si perda nei meandri del suo stesso subconscio e, magari, indirizzarla sulla strada giusta per svegliarsi.
Utopia, di suo, non è nemmeno un gioco difficile. Lo si gioca effettivamente in quaranta minuti scarsi, il passato della bambina è sì poco allegro ma niente di complesso.
E tuttavia.
1. Si prende il premio per uno dei bad end più troll che abbia visto. Seriamente, ti canni un minuscolissimo passaggio all’inizio ed è tutto fi-ni-to <3
2. Anche il true end E’ Difficile Da Sgamare. Questo perché, per ottenerlo, si deve fare una cosa… diciamo che ci sarà un momento in cui Akane si troverà in una situazione del cazzo. Ma del cazzo davvero. Ecco, in quel momento dovrebbe fare una cosa, solo una. Una cosa che in un momento del genere non penseresti mai. Ecco, se ci si perde quella si trotta verso il normal end. (Esperienza personale? Chi ha detto che questo paragrafo urla esperienza personale?)
3. Il pezzo dell’ascensore. WTF. Una magnifica corsa a tempo su dodici rampe di scale per fermare un ascensore in caduta libera ed evitare che chi è dentro si spiaccichi. Evviva evviva i game over. (Che poi, ok, ci ho giocato un paio d’anni fa. Ora non credo ci metterei troppo. à__à)
Una cosa che ci tengo a dire: nella parte all’ospedale, la grafica è molto… “pulita”, ecco. Dà un senso di freschezza. Dato che buona parte dei puzzle è a tema marittimo con pesci e mare, ci sta. Proprio quel senso di eariness... è come se ci muovesse sott’acqua. La grafica della scenetta del true end, poi, è fAiga, con tutta la stradina sulla spiaggia. *A*
Apprezzo anche che il true end sia sì positivo, ma non melassa. Akane l’ha solo aiutata a mettersi nella direzione giusta, non ha risolto ogni problema. à_à
Consigliato per quando volete un gioco che di base duri poco, ma che non sia poi così semplice.

[Download (Eng)]

 

utopia fantasy horror adventure title screen

Utopia
Fantasy Horror Adventure

 


The Dream Machine

… tombola.
Con questo gioco cambiamo un po’ sia la direzione del post, sia le coordinate su cui di solito ci muoviamo. The Dream Machine, al contrario di tutti i giochi nominati qui finora, è un punta e clicca. E giusto per rimanere originali, tutte le sue ambientazioni (e i personaggi, e qualsiasi cosa) sono stati ricreati con pongo e creta, tanto che tutto diventa una squisita opera in miniatura!
… a parte i personaggi, che sono onestamente osceni. Ma CREDO che quello sia voluto x°
Now. Questo gioco si meriterebbe pure una recensione piuttosto che il commentino breve, ma non lo farò per tre motivi molto semplici:
1. E’ già stato recensito in maniera superba da Chikai (che è la stessa DISGRAZIATA che me l’ha consigliato),
2. Non è concluso, manca giustappunto l’ultimo capitolo di sei,
3. … recensirlo… io non… non ne ho la forza… *si dondola in un angolo*

Ma andiamo con ordine. The Dream Machine è senza dubbio un ottimo gioco.
– Ha una trama molto caruccia e ben sviluppata…
… volendo riassumere. Il caro protagonista Victor, appena trasferitosi in un nuovo condominio con una sua moglie Alicia, scopre che il padrone di casa sta lavorando ad un progetto che va avanti da generazioni: riuscire a mappare il mondo dei sogni – grazie alla cosiddetta Macchina dei Sogni nascosta nello scantinato. Perché tutti i sogni sono connessi e fanno parte di un unico vasto scenario. E ovviamente tutti gli inquilini del condominio vengono utilizzati come cavie. Per tutta una serie di sfortunati eventi, il padrone di casa crepa e la Macchina mira a far addormentare tutta la gente nel palazzo per poter continuare il suo lavoro – Alicia compresa. Victor, dunque, parte lancia in resta per fermare lo scempio.
Di qualcuno il background ci verrà raccontato direttamente, di altri viene solo lasciato intuire e sarà l’ambientazione del sogno stesso a narrarci della sua personalità. Quel che è certo è che ogni residente del palazzo – e ogni residente dei loro sogni – ha storielle interessanti da condividere con noi.
E sul finale del quinto capitolo, un piccolo colpo di scena per dimostrare quanto la Macchina abbia finito con l’essere attaccata alla vita!
– La grafica è, appunto, eccezionale…
… l’ambientazione della foresta è una meraviglia per gli occhi (e il momento in cui si può vederla dall’alto perché ci si è ingigantiti, ah, la gioia. <3)
Anche la nave da crociera era molto interessante, complici lucine nel punto giusto e buio tutt’intorno!
Tuttavia gli autori non si sono neanche risparmiati con i dettagli scabrosi, perciò ci si può aspettare abbondante sangue e cadaveri riprodotti con minuzia di dettagli. à__à’
In tutto ciò non ho ben compreso perché i personaggi abbiano un aspetto quasi grottesco – l’unico più o meno accettabile è Victor e la fatina dell’ultimo capitolo (?) – ma la cosa diventa quasi divertente con l’andare dei capitoli. x°D *Certo, Alicia è difficile da mandare giù coff*
– Il tono del gioco.
E’ tutto molto scazzato, c’è un divano incastrato nel portone, Victor non si sconvolge davanti a niente (ho detto e ripeto: davanti_a_niente, tipo NEANCHE DAVANTI AD UNA STANZA PIENA DI CADAVERI
DI CUI DUE APPENA MANDATI A MORIRE DA *TE*
SEI UN INFAME, VIC)
e nessuno si prende mai troppo sul serio.
Tuttavia, in OGNI capitolo, potrete aspettarvi, uno alla volta o anche tutti insieme: il Momento Angst; la Roba Splatter; il Melodramma.
Ma rimane sempre molto equilibrato fra le due parti, senza scivolare negli estremi – ad ogni modo, come dice Victor, “tanto è un sogno, nessuno si è fatto male sul serio” QUESTO NON TI RENDE MENO INFAMEEE
Nota: tutte le cose di cui sopra hanno la tendenza ad arrivare di punto in bianco e senza essere minimamente preannunciate.
(PS: anche se potrebbe non sembrare Vic mi sta simpatico, eh! Solo che in certi pezzi, sant’Iddio x°°)
– … il gameplay.
Il gameplay.
Ora, io ho molta poca pazienza con i punta e clicca. E questo gioco è un punta e clicca. Ma vabbé, dicevo, il resto è abbastanza interessante da permettermi di passarci su.
Tuttavia c’è qualcosa nei giochi che mi scazza più dei punta e clicca: i puzzle a base di pura, semplice, nuda&cruda LOGICA.
Sapete come sono tutti e dico TUTTI i puzzle di The Dream Machine? ^_^
#Chikai, quando ti pesco-
O magari non tutti, ma un 80% buono sì.
Qualcuno ha avuto il coraggio di dire, in merito: “bisogna ragionare in modo pratico, come se tu fossi lì”.
Ora, ditemi quando mai al mondo io, alla richiesta “Devi dare una lezione al cuoco perché si bulla troppo” dovrei pensare di, nell’ordine:
1. Fingere di chiamarlo dal ristorante per dire che un commensale si è lamentato della zuppa troppo fredda, così lui si offrirà di scaldarla
2. Riempire una ciotola di benzina
3. Mandare giù la ciotola con il montacarichi
4. Aspettare che il genio la scaldi e prenda fuoco la cucina (seriamente non ti sei accorto che era benzina, what)
Perlomeno anche il tipo che ce l’ha chiesto commenta “Ma non pensavo avresti mandati a fuoco la cucina!” eh, IO NEANCHE.
à____à A parte questa, il sogno che mi farà piuttosto avere gli incubi è quello futuristico del signor Willard. Dio. Mio. Tutto uguale, tutto freddo, tutto dello stesso colore, tutto PIENO DI COSE LOGICHEEE-
*Coff* Sì, dicevo. Tuttavia la maggior parte dei puzzle seguono effettivamente il concetto del “ragionare in modo pratico” – per dire: devo arrivare in un punto lontano e ho una pistola miniaturizzante, un arco, un rametto e un lungo rotolo di lana. Arrangiamo una freccia con della lana attaccata e lancio, dopo averla fissata si rimpicciolisce e ci passiamo! – quindi il gioco in sé è fattibile senza troppi sbattimenti. Giusto due o tre crisi di nervi, magari.
Ad ogni modo, il sogno che ho preferito è stato quello del quarto capitolo: ci si deve muovere per la casa raccogliendo le foto delle varie stanze e ricostruendo la mappa sulla parete – di modo che gli ingressi combacino. Ovvero, in sostanza, ci si muove nelle fotografie stesse. E tutta la storiella è raccontata tramite foto. Il concept di quel sogno è geniale. x°
So che a leggere il paragrafo sul gameplay sembra mi sia preso un esaurimento nervoso, ma non è vero anche se in un paio di punti ci sono andata pericolosamente vicino. Se non mi fosse piaciuto non mi ci sarei sbattuta quattro giorni per terminarlo – con ammirevole caparbietà, me lo auto-concedo.

In conclusione direi che è davvero un gioco ben fatto, ben sviluppato e ben reso… tuttavia, lo consiglierei solo se le modalità di gioco/la grafica/i temi combaciano con i vostri gusti x°. Anche in caso contrario vale la pena, solo, trattatelo con le pinze. <3

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the dream machine title screen

The Dream Machine

 


E questo è quanto, gente!

Alla prossima!