Re;member

[Videogioco RPG] [Sovrannaturale] [Gente paranoica]

☆ ☆ ☆

Yoh!
Ah, questi giorni ero in vacanza in una terra lontana che è stata testimone di alcuni dei più grandi eventi della storia… (No, okay, stavo cazzeggiando in quel del Lazio).
Ma ovviamente avevo il PC appresso per poter continuare i miei lavoretti anche oltreoceano (?) e sono stati quindici giorni pieni di novità anche per il mondo RPG! E’ uscito il terzo LiEat, il prequel di Queen Mary’s Script… però no, noi oggi parliamo di tutt’altro gioco che nuovo non è, però l’ho scaricato durante questi giorni quindi l’intro ci stava. *Dice lei* Sapete com’è, quando puoi scroccare l’ADSL.
Perciò quest’oggi si faranno quattro chiacchiere su Re;member!


Re;member è un indie RPG che viene spacciato come horror per qualche motivo che, durante la giocata, mi è francamente sfuggito; è stato creato con l’RPG Maker VX dal signor Keespring – vado abbastanza sicura col maschile perché ho appena fatto un giro sul sito ufficiale del gioco e il signore qui è un lolicon perso. x°D
Anyway, non è che ci occupiamo solo di horror qui. U.U” Lo definirei più… fantasy, ma giusto perché l’ambientazione in sé è “sovrannaturale”.
Di primo acchito le illustrazioni potrebbero sembrare atroci, ma nulla supera quelle di Cloe’s Requiem (edit del 2016: quelle di Cloé’s Requiem sono un gusto acquisito. O meglio,continuano a sembrarmi discutibili, ma sono effettivamente migliori di queste.) poi forse ci si fa il callo, per quanto l’autore abbia un senso della prospettiva molto, uhm, personale. Apprezziamo il pensiero, comunque.
Ah, il gioco è stato tradotto dal buon Tosiaki che, però, come al solito, non dice un accidenti sulla trama PRIMA; la cosa che più ha attratto me è stata la combo title screen + fanart beccata in giro.
Perciò, dato che Tosiaki non ci racconta niente, dirò qualcosa io…

Pensavo di cominciare questo paragrafo con un “la storia comincia col botto” ma sarebbe stata una battutaccia perfino per me. Oh, well.
La storia comincia con una scena molto indicativa: qualcuno che viene stirato da un tir.
Tuttavia ci spostiamo subito dall’eroe (…?) della situazione, il nostro buon Huyuaki – un liceale con un singolo ciuffetto biondo che me lo fa paragonare ad una cocorita e che è il Protagonista Più Paranoico Di Tutta La Storia Degli RPG – in procinto di entrare in una oscura villa abbandonata… lui dice che è a causa di una conversazione sibillina con la madre, ma noi sappiamo che in un RPG il posto grande, buio e con tante porte ci vuole.
CVD, due minuti dopo essere entrato, il ragazzuolo si rende conto di essere rimasto chiuso dentro; seguendo l’unica strada disponibile, arriverà in un grande soggiorno dove troverà ad attenderlo una gigantografia di una… famigliola felice, diciamo così. Quando prova a toccarla, perde i sensi. (Bambini, se non avete ancora imparato la lezione, la ripetiamo: mai toccare grossi quadri/murali/foto/poster/adesivi appesi in luoghi poco raccomandabili)
Al suo risveglio, si accorgerà che l’ambiente è alquanto cambiato; la porta da cui è arrivato è chiusa, tutto è più oscuro e, in generale, dà una sensazione inquietante. Perciò, giustamente, parte lancia in resta alla ricerca di una via d’uscita, prima è meglio è.
Non ci vorrà molto prima che venga attaccato, nell’ordine, da un grosso bestione nero che pare un lupo incazzoso – e lui scappa – e da un’oscura ombra che poi si rivelerà essere una bimba kawaii con gli occhioni viola e una fluente chioma indaco – presumibilmente. E lui scappa.
Poi ci pensa bene – ma proprio bene, eh! – e, alla fine, decide che la bimba è troppo puccia perfino per un paranoico come lui, perciò la scarrozzerà in giro. E qui iniziano le loro magiche avventure…
… e tanti saluti, il resto della trama verrà spiegato fra due capitoli e solo SE si ottiene la route del true ending x° Perché Re;member si può considerare suddiviso in due parti: la prima è quella con tutti i puzzle e il correre in giro. Due capitoli durante i quali, oltre l’introduzione, ci verrà detto soltanto che Miu ha perso la memoria e anche Huyuaki, ma lui non ricorda solo i primi anni dell’infanzia. Tra l’altro, Miu è sicura di aver vissuto nella villa.
Una volta superato l’insgamabile branch degli ending, se si arriva alla route corretta, si approderà alla seconda parte, più corposa, di ben quattro capitoli; tuttavia qui l’unica cosa da fare sarebbe spostarsi per vedere flashback sul puccioso passato di Huyuaki e Miu.
E questo passato… la maggior parte dei flashback sono slice of life. Si vede la vita quotidiana di un bimbetto biondo che abita nella grande villa con la madre. Il suo incontro con Miu, il loro stringere amicizia, dare il via a tradizioni sempiterne come l’andare a vedere le stelle insieme tutte le notti…
In questa parte viene spiegato quasi ogni puzzle, tutti legati al passato. Si rivede la villa come dovrebbe essere, luminosa e senza bestiacce a spasso. A proposito di bestiacce, si vedono anche i due bimbi adottare un cagnetto che somiglia molto al bestione che insegue i protagonisti…
Alla fine, com’era ovvio, Huyuaki conclude che il bimbo biondo è nient’altro che lui stesso, ma nella versione piccola e shota.
Dopo essere corso qui e là, essersi perso Miu per strada e soprattutto aver fatto quarantacinque milioni di pippe mentali, Huyuaki arriva a vedere anche le memorie che stava rifiutando di ricordare.
E al che torna tutto: essendo tanto appassionati di stelle lui, la madre e Miu erano andati a vedere una pioggia di meteoriti. Di ritorno, c’era una strada da attraversare, ma loro erano un pelino distratti dalle chiacchiere…
… e si sa come va a finire. Miu si slancia, tira via Huyuaki, ma… *momento che metto su Kagerou Days* viene travolta al suo posto. Per la madre invece niente da fare. U.U’
Il trauma, per Huyuaki, è tale da fargli perdere la memoria; al suo risveglio, è tanto sottosopra da confondere i genitori di Miu con i suoi… i quali finiscono per adottarlo. E Huyuaki ha continuato a vivere, sì, ma con il vuoto dei suoi ricordi mancanti.
Viene spiegato anche come quel mondo sia nient’altro che una proiezione del desiderio che il fantasma di Miu aveva di poter dire addio come si deve all’amico, di vedere nuovamente insieme le stelle.
La villa non era affatto buia; Huyuaki aveva tanta paura di ricordare che, al suo ingresso, aveva finito col distorcere quel piccolo mondo senza nemmeno rendersene conto, costringendosi a scappare da pericoli inesistenti.
Ma alla fine, quando accetta tutto, può rivederli… e salutarli. La madre, il cagnolino… Miu.
E finisce così, con loro due che si abbracciano dopo dichiarazioni d’amore non troppo velate e altre settanta/ottanta affettuose pippe mentali in diretta.

Orbene, che dire?
In primo luogo: piano, per come l’ho messa io potrebbe sembrare meglio di quanto non sia. x°
E’ abbastanza buona come trama, sebbene qualcuno l’accusi di non peccare d’originalità riguardo l’incidente del tir (che, no, momento, più che altro qui gli si può dire che l’IMMAGINE messa fa molto Kagerou Days, per il resto di gente che viene investita ce n’è pure troppa e non solo nel KagePro).
Tuttavia presenta alcuni buchi che rendono alcune cose, se non proprio nonsense, quantomeno traballanti.
Ad esempio: Huyuaki perde conoscenza durante l’incidente e, al risveglio, già ha perso la memoria. Okay, ma… possibile che in quei due secondi confusissimi abbia avuto modo di comprendere così a fondo la cosa da rimanerne traumatizzato? Per quanto ne sappiamo non si è mai svegliato nel frattempo, non ha avuto modo di pensarci e di soffrirne; è stato solo lanciato via e, probabilmente per la botta, è svenuto sul colpo. Quindi avrebbe perso la memoria per un trauma che, in teoria, non ha nemmeno avuto il tempo di concepire…?
Altra grande perplessità me la lasciano i genitori di Miu che, a brevissima distanza dalla dipartita della figlia e con il suo corpo lì accanto, pare riescano a pensare solo a Huyuaki e a suo padre, accettando subito subito di adottare il confuso bimbo. Ah, be’…
Posso capire la scelta, fino ad un certo punto, ma mi pare davvero tutto un po’ troppo affrettato °A°’
Tra l’altro, perplessità me la causa l’esistenza stessa dei genitori di Miu. Per com’è messo, nel gioco, fino alla loro apparizione, verrebbe molto ovvio pensare che suddetti genitori siano defunti – Miu sta SEMPRE da Huyuaki, ma proprio sempre, anche a dormire. La prima volta che si incontrano, alla domanda “Tua madre è vicina?” la risposta è un secco “No”. Inoltre Miu indossa un abitino semplicissimo e largo, sembra tanto una bimba abbandonata… e invece no. Okay. L’impressione più forte è che in effetti i genitori di Miu non fossero stati calcolati, all’inizio, e aggiunti in seguito per esigenze di trama.
E sempre a tema genitori, del padre di Huyuaki si sapeva, invece, ma appare solo durante un flashback… e mai più. °_°” Dopo aver recuperato le memorie supponevo che Huyuaki avrebbe perlomeno cercato di riprendere i contatti, qualunque cosa… – che potrebbe anche essere successo nel post-gioco, ma una cosa del genere sarebbe stato importante inserirla.
Per il resto, la trama in sé regge abbastanza e soprattutto nelle ultime parti diventa più interessante da seguire, anche se il Colpo Di Scena avrebbe dovuto esser articolato in più parti; sì, okay, Huyuaki ha perso in un colpo solo la sua unica famiglia e la bimba che stava lavorando per diventare la moglie dei suoi sogni… tuttavia lo spazio di QUEL flashback è molto piccolo, se messo in confronto ai cinquanta slice of life dei bimbi pucciosi, per cui si trova praticamente schiacciato. Insomma, fa molta meno presa di quanto dovrebbe. °^°’
A parte questo, non è stata malvagia. ùwù

I personaggi… qualcosa l’ho già detto su, ma vediamo di approfondire.
Huyuaki è paranoico. Okay. All’inizio pensavo fosse un problema di scrittura dei dialoghi dovuto all’inesperienza dell’autore, poi mi sono resa conto che, sì, c’entrava qualcosa, ma non tutto: Huyuaki è DAVVERO paranoico, quel genere di persona che pensa cinquanta volte prima di fare qualcosa, parte all’attacco… poi si ferma e torna nel suo angolino a riflettere.
Ora, immaginatevi un paranoico messo nell’ambiente più adatto ad attizzare tutte le sue psicosi e avrete Huyuaki x° Comunque, sarò io, ma ho trovato le sue paranoie più da ridere che da esasperazione. Anche se, sì, a volte dovrebbe solo star zitto e camminare…
Il carattere di Miu è più difficile da individuare, visto che nell’area puzzle per il novanta per cento pare l’Aiuto Divino mandato a salvaguardare il povero pirla che si è disperso in quella casa buia&tenebrosa. Non si sbilancia mai a dire cose che potrebbero caratterizzarla sul serio… ma solo fino ai flashback, dove finalmente si ha modo di vedere il suo effettivo carattere U.U E troviamo una bimba sicura e con le idee piuttosto chiare, specie nel suo corteggiare Huyuaki x°.
La madre appare solo nei flashback e neanche in tutti, ma i suoi dialoghi vanno dal sensato/interessante al “abbiamo una persona LOL.”
Sugli altri personaggi non si può fisicamente dir nulla (che sarebbero i genitori di Miu/il padre di Huyuaki) ma ho apprezzato il cane. *Ecco*
Ah, Huyuaki da piccolo non era così paranoico, ma si intuiva. – Ed era pure shota, tra l’altro.

Se la trama, con pure le sue carenze, è la parte migliore, senz’altro il gameplay è laddove il gioco mostra maggiormente i suoi buchi e l’inesperienza dell’autore.
I puzzle sono tutti molto… meccanici, manco l’autore avesse seguito con fedeltà qualche mappina di causa-effetto. Ad esempio: ad un certo punto ci viene sottilmente hintato che dovremmo riparare una finestra che è stata decorata con una rosa rossa. Quindi bisogna, nell’ordine: recuperare un pezzo di specchio che è l’unica cosa vetrosa in giro; prendere qualcosa per appiccicarlo giustamente sennò non sta su; trovare una scala che la finestra è alta; procurarsi qualcosa di rosso che bisogna pure tingere il vetrino, altrimenti stona. E ogni pezzo si può prendere solo dopo aver sistemato al suo posto il precedente, anche se è ovvio che occorrano queste cose e uno andrebbe a prenderle pure tutte insieme. I puzzle dunque sono più che facili… e in questo caso almeno si deve girare per quattro diverse stanze, ma nella maggior parte basta prendere cose a caso presenti nella stessa stanza o in quella accanto. °A°”
E, sì, i puzzle sono TUTTI di questo tipo, a parte giusto un paio…
Tuttavia, devo dire che c’è un puzzle – e relativo ambiente – che mi è piaciuto e spiccava per originalità: in una certa area, quando i personaggi entrano, si rendono conto di essere diventati omini stecco. Con tanto di sprite che cambia e pure menu a tema (e Huyuaki che facepalma x°). In teoria le cose da fare in questa parte sono facilissime (prendere una chiave e poi una forbice)… eppure farle non lo è così tanto: perché tutta la stanza è percorsa da sottili fili bianchi e, se ci passasse sopra, il pg si troncherebbe in due. Con lo sprite così è un po’ più complicato prendere le misure, dunque… U.U
Un’altra cosa muy buena riguardo i puzzle è che, come accennavo poc’anzi, nella parte di trama viene spiegato che tutti erano relativi a momenti del passato di Huyuaki e Miu; questo degli stickmen, ad esempio, è dovuto al fatto che una volta i bimbi erano andati a disegnare lì, ma Huyuaki era del tutto incapace quindi se n’era uscito con degli omini stecco. x°D Questa è un’ottima cosa, visto che così gli eventi diventano del tutto sensati anche dal punto di vista della storia.

 

Re;member (Puzzle)

L’area migliore del gioco
*Sì, le è piaciuto*

 

Re;member (Menu)

Ma anche il menu meritava

La grafica è un altro tasto dolente, anche se non è proprio da buttare.
Il principale problema non sono tanto i campioni di grafica usata, quanto come li ha disposti; moltissime mappe sono grandi, tanto grandi, inutilmente grandi. Okay, perfino i personaggi si lamentano dell’inutile grandezza della casa, ma c’è pure da dire che i mobili, comunque, rimangono sproporzionati agli ambienti immensi… xD Con tutto che alcune stanze sembra siano state aggiunte giusto per allungare il brodo il più possibile e non per reale necessità.
Le illustrazioni… ehm, credo dipenda pure dai gusti, ma l’autore ha davvero qualche serio problemino di prospettiva. E fa le teste come grossi ovali orizzontali. °A°’ Tuttavia non le ho trovate proprio proprio brutte e un paio erano pure graziose, solo, un po’ di pratica penso non gli farebbe male… U.U
Riguardo le musiche, invece, all’interno ci ha messo delle gran belle ost °^° più nell’ultima parte, ovviamente, ma in generale tutta la soundtrack non è malvagia, no.

 

Questa mappa era caruccia

 

Re;member (Map)

Qui invece c’è l’eco.

 

Re;member (Illust)

Uova e prospettiva… à_à

Oh, un’ultima cosa riguardo la suddivisione del gioco.
Ho chiarito che nella prima parte si gioca e nella seconda si osserva. Questo può piacere o non piacere, dipende dalle proprie aspettative; se si va lì esclusivamente per giocare, senz’altro l’ultima parte potrebbe risultare troppo lunga e perfino noiosa. Se invece si è più interessati alla storia, beh, la seconda parte farà ammenda per i puzzle meccanici e i dialoghi anche monotoni della prima xD
A prescindere dall’approvare o meno questa scelta, comunque, ha senso: dato che solo la route del true ending porta alla parte di trama, è chiaro che la parte puzzle sia un po’ una… uhm, prova per guadagnarsi il resto. Da parte della storia, invece, è quella parte che contiene tutti i trigger necessari a Huyuaki per recuperare la memoria.
Beccare i bad ending e quindi trovarsi preclusa la seconda parte è MOLTO facile, perciò consiglierei attenzione e… checkate tutto. Specialmente dopo aver risolto i puzzle. U.U E parlate tanto!

(EDIT del 2016: ad ogni modo, già lo sospettavo all’epoca, ma dopo averli giocati entrambi posso dire che questo gioco si ispira molto a Cloé’s Requiem. Non che lo plagi, mi è parso più che l’autore lo veneri.)

Iiin conclusione.
Pur essendo una recensione neutra, tende al positivo, anche se di mio non penso lo rigiocherò mai. xD Almeno il primo giro se lo vale, però, soprattutto per gli stickmen la parte di trama che arriva se si ha pazienza e alcuni dialoghi piuttosto lol.
La prossima recensione potrebbe perfino non essere a tema videogiochi. Forse.*A*
(O forse me ne uscirò con una trilogia, che fanno sempre scena.)
Bye!

 

Re;member (Title screen)

Re;member da Keespring.
Originale in giapponese.
[Download (Eng)]