Ao Oni

[Videogioco RPG] [Horror] [Nonché vuoto siderale]

☆ ☆ ☆

Yoh!
E rieccoci ad un altro commento sul nostro beneamato Vento(?)! *O*
Che fra poco probabilmente sarà invaso da commenti/recensioni su videogames, dato che, dall’ultimo post su Mad Father, sono successe varie cose, quali la mia visione compulsiva di walkthrough, il rilascio della versione definitiva di Ib con tanto di dungeon bonus e un mio giretto turistico attraverso giochini vari. Ah, ho pure visto il let’s play di Ao Oni.
E sono rimasta Altamente Perplessa.
Quindi, Ao Oni sarà il gioco in esame di oggi.
Vi anticipo subito che l’opinione che ne ho ricavato non è affatto positiva in nessuna sua parte, quindi se volete incensamenti su questo masterpiece dell’horror (…?) sappiate che qui non ne troverete.

Dunque, chi fra i fans dei giochi horror/rpg/aggratis non ha sentito parlare del fantomatico Ao Oni, gioco sbandierato come assurdamente spaventoso?
Il suddetto non è altro che un indie RPG game horror sviluppato con l’RPG Maker XP.
In linea generale, si presenta come uno di quei giochi in cui i personaggi sono rinchiusi in una casa “infestata” e devono trovare una via di fuga, possibilmente prima che l’entità infestante li faccia tutti secchi.
Okay.
… Il problema fondamentale di Ao Oni è che la trama non si discosta nemmeno di un millimetro da questa falsariga.
Tuttavia, prima di perdermi in una breve per forza di cose dissertazione al riguardo, c’è un piccolo punto da specificare. Di Ao Oni esistono più versioni: non mi riferisco ai fanmade o giochi ispirati, ma proprio alle versioni di aggiornamento del suddetto. La differenza dai soliti “aggiornamenti” che vengono rilasciati per sistemare bug o similari, è che ogni versione di Ao Oni presenta qualcosa di diverso, come diversi nomi dei personaggi e diversi ending (Se non sbaglio, nella quarta versione si salvano solo in 3 su 4, nella quinta si salvano tutti e nella sesta si salva solo il protagonista). Addirittura, nella prima versione era proprio differente la storyline (e dal riassunto pare che ci fosse addirittura qualcosa di vagamente simile alla caratterizzazione dei personaggi, cosa che dopo è tipo del tutto assente).
Personalmente, io ho visto una volta la parte finale della quarta versione (almeno così assumo visto che si salvano 3 PG alla fine) e tutto il let’s play della sesta.
E adesso, il riassunto della “trama”.

Quattro liceali – Hiroshi, Takeshi, Takuro, Mika – un giorno, per motivi assolutamente ignoti, si recano in una casa abbandonata che le leggende metropolitane vogliono “infestata”. Praticamente cinque secondi dopo l’inizio il gruppetto si divide, la porta principale è bloccata e il protagonista, Hiroshi, si ritrova da solo; buona fortuna giocatore, qui comincia la partita! L’unica cosa che Hiroshi farà da qui in poi sarà girovagare per la casa come un’anima in pena, raccogliendo chiavi nascoste nei punti più improbabili/prendendo oggetti random qui e là per cercare di trovare un’uscita alternativa. Ah, giusto, deve pure scappare all’entità infestante, il fantomatico Ao Oni Del Titolo Che Più Che Ao E’ Murasaki Ma Vabbé (Ao > Azzurro, Murasaki > Viola. E l’oni è decisamente viola). Il quale appare random. Molto random. Con una particolare predilezione per le apparizioni a seguito di interazioni con oggetti/textbox che coprono l’intero schermo. Durante la sua ricerca, Hiroshi ritrova i suoi amici nascosti qui e là, chi in stanze chiuse a chiave, chi in armadi; nessuno si unirà al party (tranne Takuro per circa dieci secondi). Al secondo incontro, in generale, i suddetti muoiono/saranno coinvolti in scene che prevedono la loro morte a breve/sono morti.
Giusto, ho dimenticato di dirlo: in questa versione, quando uno dei personaggi muore all’interno della casa, dopo diventa anch’esso un Oni. Con gli stessi capelli. *Inutile dire che il risultato ha un enorme risvolto comico che suppongo essere involontario*
(Nell’ordine, le morti sono: Mika viene uccisa da Ao; Takeshi si impicca per il senso di colpa di aver convinto tutti ad andare lì; Takuro inciampa mentre lui e Hiroshi scappano da Ao e siccome Hiroshi non ha la decenza di fermarsi ad aiutarlo, il seguito è facilmente immaginabile).
Girando girando, alla fine Hiroshi arriva in altro edificio nonché ultima area-puzzle, dove trova una prigione (aperta.) piena di Oni di tutte le forme e dimensioni (ammassi di occhi, oni palestrati, roba coi tentacoli… ) i quali scappano (o meglio, svaniscono nel nulla; se si passa nella stanza adiacente, non ti seguono, ma quando torni indietro, non ci sono. Wut?). A questo punto del gioco, Takuro che tecnicamente era morto poco prima si unirà al party a tradimento, solo per scoprire poco dopo, se si apre il menu, che in realtà era Ao Takuro. A questo punto, un’ultima corsetta per liberarsene, poi si potrà fuggire – riapparirà poco dopo per inseguire Hiroshi, ma una volta che costui sarà uscito dal perimetro della villa (?), l’altro smetterà di inseguirlo. Il gioco si conclude con Hiroshi che dice di non aver più rivisto gli oni né i suoi amici e un tizio random che finisce nella casa e viene prontamente puntato da un Ao a caso.

Fine. Sì, solo questo. Che non è manco un riassunto “della trama”, quando un mini-walkthrough/riassunto degli eventi del gioco.
Qual è il problema? Punto primo, la generica assenza di trama e/o eventi vagamente più interessanti; le uniche cose che effettivamente accadono, oltre ad un blando gameplay in sé e per sé, sono le morti degli altri tre pg e il cambio di scenario (casa > vecchio edificio)!
In secondo luogo, anche quel microscopico stralcio di trama (i tizi random che vanno nella casa infestata e vengono massacrati) non ha un minimo di approfondimento né di giustificazione, sta lì tanto perché il giocatore non si chieda che diamine stia facendo e perché. Non si sa nulla, alla fine della partita ne sappiamo quanto prima di vederlo/giocarci. L’unica vaga informazione che ci viene data è che è stato Takeshi a convincerli ad andare lì. Va bene. Perché? Takeshi è un appassionato d’horror? Voleva fare uno scherzo che è finito in tragedia? Come li ha convinti, poi?
Oppure, che diamine è Ao? Un oni vero e proprio? Un alieno? Il frutto di qualche esperimento? E perché se i personaggi muoiono nella casa diventano oni anche loro? Allora la casa è letteralmente maledetta? E chi ci abitava prima…?
Perché, sinceramente, a me un gioco del genere sarebbe venuto a noia entro dieci minuti (infatti ho scelto appositamente di vedere il let’s play di Cry piuttosto che un walkthrough vero e proprio; mi ha impedito di crollare addormentata). Messa così, in generale non ha il minimo senso né che i personaggi siano lì, né che una casa del genere esista. ò.ò
Gli eventi stessi del gioco tendono ad accadere in via molto randomica o altamente insensata. Cominciando da Mika: è la prima a morire, non fa assolutamente un cazzo in tutto il gioco, non ha nemmeno cambiato stanza. Mika, ma perché non ti sei nascosta un po’ meglio o hai seguito Hiroshi, piuttosto che stare in bella vista in una stanza qualsiasi con la porta aperta? Ah, giusto, Hiroshi, una domanda per te. Perché vedi Mika che viene aggredita e manco PROVI ad aiutarla?
Takeshi, poi. Si suicida per il senso di colpa di averli portati tutti lì e aver causato tanto dolore (?). … Ehm, sì, ma a quel punto del gioco era morta solo Mika, per il momento, e nemmeno è chiaro se lui lo sapesse (e dato che poi lei diventa un oni, non avrebbe manco potuto trovare il cadavere), quindi…? Un’altra teoria vuole che l’abbia fatto per evitare di diventare un oni lui stesso (e non funziona). Tuttavia, appunto, a meno che non abbia visto Ao Mika e l’abbia riconosciuta dai lunghi capelli castani (cosa che peraltro avrebbe potuto essere un inganno dello stesso Ao o un’allucinazione dovuta alla paura) come avrebbe fatto a saperlo…?
La morte di Takuro, invece, non mi perplime dal lato di Takuro, ma da quello di Hiroshi stesso. Hiroshi trova una possibile via d’uscita e vi conduce Takuro. Tuttavia, si trovano la strada sbarrata da Ao che mangia la loro corda e li insegue. Takuro, che si era storto la caviglia, correva più piano e alla fine cade proprio. Non c’è l’opzione per aiutarlo a rialzarsi. Quindi, in termini di storia, Hiroshi sapeva benissimo che Takuro era ferito, lo sente cadere e nemmeno cerca di aiutarlo. Manco a dire che gli abbia detto Takuro stesso di andare avanti senza di lui (perché non dice nulla) o che abbia avuto un minimo di esitazione: corre via e basta.
Manco a dire “E’ un gioco fatto giusto per spaventare, non deve avere trama!”. Anche Slender non ha trama e serve per spaventare, ma dura DIECI MINUTI, non un’ora abbondante se si sono lette le guide/due se no! La trama serve per dare almeno un minimo motivo al giocatore di esplorare, un motivo per fare quello che sta facendo oltre il mero “battere il gioco”.

Altro tasto dolente, anzi direi dolentissimo che sta messo peggio della “trama”, sono i personaggi.
Questi personaggi non sanno di niente, per dirla in gergo, sono fogli bianchi che girovagano in giro senza alcun senso di esistere, proprio ciò che intenderei per “senza arte né parte”.
Nessuno di loro ha la minima caratterizzazione. Giusto Hiroshi si discosta un minimo dagli altri (no, freniamo i cavalli; non è che abbia una “caratterizzazione”, piuttosto si differenzia appena dalla pasta non modellata di cui sono fatti gli altri) solo grazie alla frase che dice nella cutscene iniziale, ovvero “Mostri? Non possono esistere di queste cose, è scientificamente impossibile”. Quindi possiamo supporre che lui sia la mente scientifica del gruppo, un figlio dell’era dei lumi (?); tuttavia, ANCHE SE (e non è) questa frase fosse stata preludio di una caratterizzazione più approfondita, sarebbe comunque rimasta una figura piuttosto banale, l’onnipresente negli horror Scettico Che Si Ritrova In Mezzo All’Impossibile (e in generale, piuttosto che la mente scientifica, fa la figura del cretino che rifiuta pure ciò che ha davanti agli occhi).
Gli altri, invece, non hanno proprio NULLA, non sarebbe possibile trovare termini che li descrivano perché non hanno carattere.
Anche le interazioni fra i personaggi sono ben povere e ai limiti del surreale. Hiroshi è il primo ad allontanarsi dal gruppo quando sente uno strano rumore; quando torna, non trova nessuno. E non si fa domande. Tipo mezz’ora dopo, quando incrocia Takuro, non è sollevato di vederlo ancora vivo e vegeto, non gli chiede dove siano gli altri né cosa sia successo (e dire che tutti, lui incluso, a questo punto hanno già incrociato Ao); il tutto si riduce ad uno sterile “- Tutte le porte sono bloccate. Siamo intrappolati qui. – Già. – Dividiamoci e cerchiamo un’uscita, io vado al primo piano. – Va bene.”) Ma che…? Per non parlare di Hiroshi che quando vede Ao che aggredisce Mika e non gli sfugge nemmeno un’esclamazione di sorpresa; quando poi trova i cadaveri di Mika e Takeshi, non dice manco “bah” (Per non parlare del fatto che quando re-incontra Takeshi non gli dice che Mika è morta, o quando incontra Takuro non gli dice che Mika E Takeshi sono già defunti). In confronto, perfino quella gran boiata di Misao diventa la sagra dell’approfondimento psicologico e della preoccupazione nei confronti degli altri. °A°’

Poi, il gameplay.
… Mi dispiace, no, non riesco a vederci lati positivi nemmeno qui. TUTTO il gioco è pieno fino a scoppiare di puzzle la cui difficoltà varia dal “mediamente difficile” al “E io come cazzo avrei dovuto pensarci, di grazia…?” (Come ha risposto Cry: “Utilizzando le guide.”).
Un videogioco, teoricamente, dovrebbe essere risolvibile/comprensibile pure senza walkthrough sotto mano! No, perché qui non funzionerebbe nemmeno la famosa tattica dell’Interagisci Con Ogni Cosa Che Trovi, visto che alcune volte bisogna inserire dei codici e la logica dei suddetti è sconosciuta all’intelletto umano. Tipo, il pannello dietro il quadro che si stacca nell’ultima area (quello che quando cade fa scappare un gatto [?] e un assurdo mini-omino): come diamine dovrebbe arrivare a pensare, uno, che deve aprire le tende di tutti i lettini di una stanza da tutt’altra parte, vedere le figure lì disegnate ed utilizzare come input il numero di angoli delle suddette? Mad Father aveva dei puzzle piuttosto peculiari, ma Ao Oni li batte tutti.
Poi, vediamo. Nella sua funzione di “Gioco che vuole spaventarti” funziona relativamente, direi (personalmente sono sobbalzata UNA volta, ma presumo che a giocarlo dia qualche scossa in più) tuttavia si perde buona parte dell’effetto quando cominciano a diventare oni anche Mika, Takeshi e Takuro. Dai, seriamente, non ci si può spaventare se ti insegue un oni con una lunga e fluente chioma castana o con il crestino biondo da fighetto. X°D
Ah, poi, per non parlare dei puzzle che sono fatti di modo che tu pensi debbano essere risolti in un certo modo, mentre invece dovevi fare tutt’altro: ad esempio, il pannello con un vero puzzle ricomponibile dove bisogna ricostruire il corpo dell’omino mettendo la testa al suo posto. Peccato che quel puzzle sia impossibile e, per quante volte tu possa provare, la testa non arriverà mai al suo posto; infatti bisogna metterci una VERA testa di bambola presa da un’altra stanza.

E siamo giunti allo scompartimento “grafica”.
… Che, se mi si concede un francesismo, fa leggermente cagare. NON è colpa di un’eventuale povertà dell’RPG Maker: in primo luogo, se l’RPG Maker si sa usare, si possono creare ambienti magnifici e suggestivi anche con le sue versioni più vecchie (vedasi Ib, tirato su con l’RPG Maker 2000). In secondo luogo, quello che mi lascia profondamente sconcertata è che questo gioco è stato fatto con l’RPG Maker XP… di cui solo le librerie preimpostate contengono tileset 120000 volte meglio. Voleva avere dei tileset personalizzati? D’accordo, ammirevole, ma poteva farli un pochettino meglio, allora. °A° La grafica è priva della benché minima profondità, non ci sono ombreggiature di sorta, i colori sono piatti e spenti; le stanze della villa (?) principale sono estremamente monotone, ripresentano tutte lo stesso identico tipo di arredamento e gli spazi vuoti si sprecano – okay che bisogna avere spazio per scappare, ma alla faccia…
Peraltro, le icone dei personaggi oltre che piatte come il resto sono davvero bruttine, specie Takeshi non si può vedere. °^° L’unica cosa che si salva sono gli sprite.

E già che ci siamo, un punto legato sia alla grafica che ai puzzle, che non ho toccato nel precedente commento a Mad Father (perché non ce n’era bisogno, più che altro) e che spero di non dover toccare molto spesso in futuri commenti (perché vuol dire che stiamo messi malino): la disposizione delle mappe e dei puzzle. Ovvero l’intrecciarsi di grafica e giocabilità. niente da dire riguardo agli inseguimenti, c’è sempre abbastanza spazio o qualche scorciatoia per sfuggire ad Ao. Più che altro, sono i puzzle stessi messi in modo… indecoroso. °_° Cioè, intendo… ma che razza di casa è? Come potrebbe essere organizzata così una casa normale, con chiavi sopra le librerie e casseforti quasi tutte le stanze da aprire tramite codici che bisogna trovare in ricerche ai confini dell’assurdo? E che diamine ci fanno gabbie/sbarre/celle in stanze random, o scale per un sotterraneo sotto una vasca da bagno…?
Qualcuno dirà “Ma che domande sono? E’ un gioco!” eh no, ragazzi miei, è come dire che in un libro può succedere qualunque cosa perché tanto è fentasi! Ma direi pure di no, un minimo di verosimiglianza, logica e coerenza ci vuole sempre. Un videogioco fatto bene deve avere anche una qualche ragione di trama/location/personaggio/QUALCOSA che giustifichi la presenza di puzzle del genere. Per dire: in Ib, i puzzle sono giustificati perché la galleria stessa si diverte a torturare giocare con i suoi visitatori; in The Witch’s House, i puzzle sono organizzati per intrappolare Ellen/Viola nella sua stessa casa. Perfino in Mad Father, per quanto vari siano difficili da ricollegare, hanno quantomeno una logica consequenzialità – tipo quando scaldi la bistecca per lo zombie, lo fai perché era un ragazzino che da vivo mangiava poco e vuole ricordare i piaceri del cibo, non tanto perché così una volta ottenuta la bistecca si sblocca l’evento successivo.
I puzzle di Ao Oni non hanno senso nemmeno relativamente all’ambientazione. °_°

Commento random, poi: com’è possibile che Hiroshi abbia abbastanza forza per scansare di lato una libreria 3×2 metri piena di libri come se nulla fosse (e non di poco, eh, la tira proprio via!) MA non può tirare un pugno ad Ao e stenderlo o sfondare una porta/finestra…?

Per quanto riguarda la musica… assente. C’è solo un Sottofondo Inquietante quando Ao insegue Hiroshi, più che altro però serve per segnalare quando ha smesso di inseguirlo (visto che la musica scema se l’inseguimento è finito) solo in un paio di occasioni serve per segnalare l’apparizione di Ao PRIMA.

In conclusione.
Personalmente l’ho trovato un gioco più che mediocre. Riguardo trama/personaggi non ha nulla da offrire, il gameplay non brilla grazie a puzzle dalla logica oscura, la grafica è letteralmente scrausa e a seconda del tipo di giocatore il tutto può risultare piuttosto frustrante. °_°’
Potrebbe piacere a chi cerca nient’altro che un gioco aggratis con cui passarsi un paio d’ore, non ha pretese di alcun tipo sulla trama e preferisce i giochi in cui bisogna correre in giro per evitare di farsi accoppare il 90% del tempo.
Per chiunque altro, credo piuttosto sarebbe soporifero.

E con questo, vi saluto. Qualche altro commento verrà “rilasciato” a breve (The Witch’s House o Happy Birthday…? Ah, ardue scelte…) <3
Bye!

 

Ao Oni (Title Screen)

Il title screen è a dir poco profetico su cosa si troverà all’interno. Ovvero nulla.