Infectious Nightmare

[Videogioco RPG] [Horroresque] [Robi mutanti]

☆ ☆ ☆

Yoh!
Da una parte potrei dire che, rispetto alle tempistiche con cui aggiorno questo blog, è pure passato poco dall’ultima.
Dall’altra potrei dire che sarebbe carino se ogni tanto aggiornassi prima. <.< (Puntualità no, insomma, ora non ci allarghiamo. Che poi cominciate a trovare i post puntuali, vi spaventate, dopo ci prendete l’abitudine, vi vizio troppo e io mi crogiolo nella mia stessa bravura, vedete, sarebbe un problema per tutti.)
Oltre all’aggiornare quando mi ricordo, ho varie pessime abitudini, tipo quella di non asciugarmi mai bene i capelli prima di uscire. Oppure potrei dire che, quando scarico qualcosa, mi dimentico SEMPRE di rinominarlo, dunque mi ritrovo vagonate di episodi anime con nomi indecifrabili e RPG che, sì, chissà di cosa parlano.
Così come me, anche Tosiaki ha una pessima abitudine: quando traduce un RPG, lascia sempre il nome giapponese. Solo la prima parola, tra l’altro. Dunque io mi ritrovo cartelle tipo “Kirisame” (Forest of Drizzling Rain… ah, ho mai detto che mi piace un sacco?) o “Migawari” (Substitute Sacrifice Girl) e l’altro ieri mi sono imbattuta in un misterioso “Kansensei”. Aprendolo, ho scoperto trattarsi del giochino RPG horror (o almeno dalla regia assicurano che sia horror) Infectious Nightmare. Giocato secoli fa e… basta. Già che c’ero, l’ho rigiocato.
Che dite, lo recensiamo?

Infectious Nightmare (感染性ナイトメア, Kansen-sei Nightmare) è un indie RPG horror sviluppato con l’RPG Maker VX Ace dal signor Yotabana (che io continuo imperterrita a leggere Yotabanana o Yobanana). E’ di quelli tradotti da Tosiaki, stavolta. DICONO sia horror e il titolo potrebbe effettivamente far pensare a chissà quale opera creepy dalle atmosfere cupissime.
E io rispondo: no. E’ senza dubbio un gioco apprezzabile e non tratta di argomenti proprio leggerissimi e spensierati, ma non è horror. Rientra più in quella categoria che io definisco horroresque: può essere più o meno inquietante a seconda del momento e soprattutto della persona che ci gioca, ha alcuni (pochissimi) ambienti un po’ più tetri, ma in realtà la parte più horror di tutta la vicenda è proprio ciò che non viene raccontato approfonditamente. Sì, insomma, quel che l’avrebbe reso davvero horror viene accennato e basta. Un po’ più nel dettaglio…

La premessa (non? Beh, è per le robe creepy che siamo qui, d’altronde!) è delle migliori: una bambina con un occhio viola e uno azzurro, Hellen, si sveglia in quello che ha tutta l’aria di essere un ospedale abbandonato; la sua sola compagnia è un’altra bambina identica a lei, ma in versione sbiancata e speculare (con tanto di occhi eterocromi invertiti), Cru. Cru che a guardarla tu non me la conti giusta già da venticinque chilometri di distanza, ma okay. (Alla prima giocata pensai in tutta sincerità che Cru fosse la cosa più inquietante là intorno lol).
Hellen ci informa subito di non ricordare niente se non il suo nome (e aspetto, in quanto riconosce Cru come sua immagine riflessa). Tuttavia, Cru provvede a rassicurarla che lei è la sua adorabile sorellina minore (adorabile sorellina minore che passerà mezza giocata a rimetterla in fila, sgridarla e darle pizzicotti. Aveva un motivo, però.) e che, al contrario suo, ricorda tutto… tranne come sono finite entrambe lì. Evvabbé, almeno avranno qualcosa da fare.
Nell’ospedalino non si rimarrà per molto; le uniche cose di interesse sono una… corda che pende dal muro e se c’è qualcosa appeso è ben nascosto da una tendina (indizione: c’è sangue sotto)(e mi pare uno sgabello vicino) e delle bende. Alla vista delle suddette bende, Hellen viene colpita da una leggera fitta di mal di testa… e come verrà spiegato più tardi, questo è quel che accade ogni qual volta si sforza per “ricordare”. Perciò dovrà ritrovare le sue memorie pian piano, un frammento alla volta.
E… sì, benché l’ospedale sia uno degli ambienti più cupi del gioco – fra luci a intermittenza, rumori poco rassicuranti, cibo muffito e sinistri tonfi di “cose pesanti che cadono per terra” vicino a quella che ha tutta l’aria di essere un impiccato – non c’è altro da fare. Una volta usciti, l’ambiente cambia di botto, spegnendo qualsiasi senso di inquietudine; ci si ritrova in una tranquilla landa buia e… piena di piantine. Sì. Quando Hellen si ritrova davanti un grosso cristallo fluttuante, ha l’Intuizione: ma forse sta sognando!
In effetti sì, Hellen sta sognando. O forse è incubo, più di preciso. Ma una cosa per volta. Come le ricorda Cru, che stia sognando o meno, rimanere fermi non servirebbe a niente, per cui… si avanza.
Seconda tappa: la scuola. No, non una scuola à la Corpse Party, una scuola normalissima. Che è comunque più che sufficiente per essere horror, come tutti sappiamo. Anyway.
All’interno della scuola, che a quanto pare era quella frequentata da Hellen ma non da Cru (“Eh, no, sai, io ero più intelligente e quindi…” – quasi letterale) le due si trovano invischiate… o meglio, possono invischiarsi dato che nessuno le vede né sente… nel misterioso caso della sparizione del preside. Preside che, tutto considerato, pare si sia impiccato a causa dei conti in rosso della scuola. Unico problema: il corpo e qualsiasi prova del fattaccio sono spariti, solo un professore ne è testimone. Mh.
… e nient’altro da fare qui, sì. Terza tappa, sempre spostandosi grazie a magici cristallini fluttuanti…
… casa. Casa di Hellen e Cru (?). Casa che riempie Hellen di talmente tante emozioni e ricordi da farla crollare al suolo. Casa dove ci si ritrova a muovere solo Cru e ogni cosa parla di Hellen: le bambole di Hellen, i vestiti di Hellen, il pianoforte di Hellen, la camera di Hellen… Hellen. E basta. C’è solo un’altra camera da letto, quella dei genitori. Alla fine, nel… ehm… stanzino? – stanzino ben chiuso, per aprire il quale si necessiterà dell’ausilio del signor Grosso Coltello. – troverà un album di foto dall’adorabile famigliola di Rina, Haruki ed Hellen… album che si interrompe con il decimo compleanno di Hellen e un profetico “Dobbiamo assolutamente proteggere la nostra felicità”. Stacco scena e si torna da Hellen.
La bimba torna giù e si trova davanti, com’era ovvio, psycho-Cru e il signor Grosso Coltello (ma un RPG senza gente che sventola lunghe lame affilate cosa sarebbe, d’altronde?). Cru con tanto di occhiO (uno, sì) rosso. Segue inseguimento (?) (ma un RPG senza inseguimenti cosa… 2) che termina solo quando Hellen, trovato rifugio nella camera dei genitori, vede una foto della sua famiglia: i genitori e lei, “la nostra famiglia di tre”. Nessuna sorellina minore. E ora, per quanto non ricordi tutto, ricorda varie cose, ma nessuna Cru.
Visto che ormai non ci può più far niente, Cru si calma e ammette di non essere la sorellina minore (Colpo di Scena Più Telefonato Della Storia Della Narrativa) ma di sapere perfettamente cosa stia succedendo e perché. Tuttavia non glielo dirà, altrimenti che gusto c’è- no, momento. Non può dirle proprio tutto visto che lo scopo del viaggio è proprio quello di recuperare la memoria boccone a boccone; comunque, sì, sta “sognando”… e in questo sogno rivisita il suo passato, o una sua versione allargata. Una versione dove possa scoprire da sola la Vera Verità e decidere cosa farne.
Quanto a COSA sia Cru, lo dirà. Dopo. (Fors- no, lo dice. Poi.)
In tutto ciò, Hellen ha ricordato anche che i suoi genitori erano sempre fuori casa a causa del loro lavoro. Lavoro talmente duro da richiedere loro, col tempo, di non tornare proprio a casa anche per giorni, riapparendo di tanto in tanto… Lavoro che pareva essere “monitoraggio della foresta e del suo ecosistema”. Monitoraggio molto approfondito, senz’altro.
E dunque, ultima tappa: il luogo dove Rina e Haruki si erano auto.reclusi, tutti presi dal loro “lavoro”. Dalle loro ricerche.
Se si aggira un bad end/game over alquanto troll che implica un caminetto e sostanze incendiarie, si scoprirà che ovviamente l’ameno rifugio della forestale in realtà nasconde l’ingresso per un Laboratorio SegretoTM.
Stavolta si troveranno in giro fogli e resoconti scritti giustappunto da Haruki e Rina… fogli che raccontano di come Haruki, ossessionato dalla paura della morte – o meglio, da quella di sparire del tutto come se non avesse mai vissuto – avesse iniziato a fare ricerche per creare una sostanza che potesse rendere immortali. Ma non proprio immortali ed eternamente giovani: più una sostanza che riuscisse a garantire il controllo totale delle cellule del proprio corpo, in modo da poter prevenire malattie e invecchiamento e poter modificare la propria struttura fisica a piacere, magari adattandola alle varie situazioni, in una sorta di immortalità virtuale che però lasciasse spazio anche ai cambiamenti e alla possibilità di morire in futuro, se mai avessero cambiato idea.
Ovviamente, però, per fare questo serviva anche qualche cavia, cosa a cui si è ben prestato il preside della scuola di Hellen, ex professore dei genitori. No, no, lui si è effettivamente suicidato ma Haruki, dopo qualche blando tentativo di fargli cambiare idea, alla fine ha pensato piuttosto di sfruttare il cadavere fresco di dipartita in qualche modo più fruttuoso. In tutto questo, la moglie l’ha sempre aiutato e sostenuto, paga già solo dell’essere tanto amata (?) e ritenuta da lui affidabile (?), ma le è costato la sua stessa sanità mentale – sì, insomma, dopo dieci anni di reclusione nel laboratorio insieme solo al marito e corpi di animaletti defunti, il quasi abbandono della figlia e il furto di un cadavere, beh…
Più cose scopre, più Hellen sta male, tanto da diventare trasparente; il terreno trema, la luce cala… ci si avvicina a scoprire le ultime cose.
Ah, qua in giro c’è anche la chiave (ah ah ah) per il True/Good Ending, qualora troviate robe strane controllatele subito.
Dopo aver spulciato tutto per bene, si potrà finalmente andare nella stanza degli esperimenti, dove si troveranno Haruki e Rina (o meglio, Haruki e RincoRina) che giubilano per la buona riuscita dell’esperimento e come se nulla fosse meditano di liberarsi del cadavere del preside che tanto ha fatto il suo tempo e, tutto sommato, pure del laboratorio, tanto è buio e freddo e ad affittarlo non ci si guadagna granché…
… e continuerebbero a festeggiare così se non fosse che, all’improvviso, arriva Hellen. L’altra Hellen, quella del passato che ha vissuto tutto in prima persona. Ci provano a spiegarle tutto, davvero, ma risulta un po’ difficile perfino per due genitori così buoni e cari (?) giustificare un cadavere umano e un mucchio di cadaveri animali; altresì, il delirio di Haruki sulla possibilità di diventare immortali non risulta troppo convincente… tant’è che Hellen, alla fine, se n’esce con l’osservazione più intelligente del gioco: “Non è lasciandomi sola per giorni e giorni e rapendo cadaveri che la nostra famiglia diventerà felice”.
Ma Rina, vedendo così attaccato e incompreso il suo povero marito, decide di dare alla figlia di poca fede La Prova che quei dieci anni non sono stati buttati nel cesso. E così, con una mente prossima al tracollo a causa dei sensi di colpa, butta giù in un colpo una droga sperimentale che può far mutare forma.
… e viene fuori un grosso scorpione gigante. Ovviamente.
Riesce anche a morsicare la figlia, ma lei viene salvata dal padre. Quindi Haruki, nel suo unico picco di vera intelligenza in tutta la storia, decide di far scappare Hellen e farsi saltare in aria insieme allo scorpione demoniaco prima che la bestiolina esca e vada a sterminare chiunque trovi. (Uhm, no, è hintato ci tenessero a morire insieme, quindi.)
Ed Hellen, udito il botto, torna indietro, trovandosi davanti i resti dell’esplosione – non tale da buttare giù il laboratorio, ma abbastanza da seccare i due coniugi. Al vederlo, crolla.
Stacco scena, si torna da Hellen nel presente e Cru nella solita landa oscura piena di piante. La mente e cuore di Hellen sono, ormai, al limite: Hellen al momento giace in ospedale, in stato comatoso, e rischia di morire di crepacuore, in sostanza. E qui entra in gioco Cru… che è semplicemente l’incarnazione della stessa mente/cuore di Hellen, a cui ha dato vita grazie alla fantomatica droga – quando la madre l’ha morsicata, ha infettato anche lei con quel “potere”, o forse è meglio dire “virus”.
Hellen voleva svegliarsi, dunque lei l’ha aiutata. Ma nel momento più cupo, quando lei voleva morire, ha cercato di aiutarla anche in quello – sì, l’inseguimento aveva Un Motivo.
Dato che non c’è più tempo, Hellen e Cru hanno un toccante – circa – dialogo: Hellen si rende conto che se si sveglierà non avrà più nessuno. E Cru, dopo un’uscita degna dei baci Perugina (e Un po’ abusate come parole, non potresti dire qualcosa più nel tuo stile?) le fa praticamente una dichiarazione d’eterno amore fraterno… o qualcosa di simile… dicendole che dovrebbe vivere anche per lei, che non potrà mai uscire. Alla fine, Hellen si decide e salta.
Si sveglia, effettivamente, nell’ospedale. In una stanza che sembra enorme e vuota – forse anche colpa del fatto che tutti gli oggetti stanno ammassati al centro ma non mi è dato sapere se fosse voluto o no. Concediamo il beneficio del dubbio. – e, dopo lo stupore iniziale, ha un attacco di panico… perché ora non c’è più nessuno, davvero. Nemmeno Cru.
Per quanto lei vorrebbe vederla ancora.
… e Cru appare. Per magia. Perché anche lei aveva desiderato ardentemente rivederla. E poi c’era sempre il potere della droga, lì. Ma tutto sommato poco importa, Hellen ora potrà contare sulla sua adorabile sorella minore ed è contenta così.

Trama che presa per i suoi capi non sarà esattamente originalissima, ma neppure così scontata, soprattutto nella resa e distribuzione – sì, insomma, abbiamo lo scienziato pazzo che agogna l’immortalità, ma perlomeno nella sua pazzia ama la sua famiglia (ama davvero, non stile Mad Father – sì Aya, non sai quanto ti amo, sulla mensola a lato del caminetto ci farai un figurone che non ti dico) e ha un concetto di immortalità innovativo rispetto al solito; inoltre il gioco pone un occhio di riguardo nello specifico sul carattere di Cru ed Hellen e le loro interazioni.
Da una parte la cosa è buona perché le due protagoniste sono caratterizzate benissimo sia in singolo che nel rapporto di coppia, ma ha portato anche a comprimere tutta la trama vera e propria e la caratterizzazione dei genitori (che sono, a conti fatti, gli unici altri due pg) nell’ultimissima parte. E ho capito che si volevano fare le Grandi Rivelazioni Finali e che il cuore di Hellen non può sopportare il fardello tutto insieme recuperiamolo goccia a goccia ma, forse, si poteva suddividere in maniera un pochino più equa xD Non che il finale risulti affrettato, solo, penso che si sarebbero potuti distribuire un po’ più indizi anche nelle fasi prima… (Per la maggior parte della giocata non è esattamente chiaro WTF is going on here.)
Questa compressione della trama, ovviamente, ha portato anche ad una scarsa esplorazione dei temi, che quindi come dicevo su non sfociano mai nell’horror vero e proprio.
Anche ambientazione e grafica concorrono nel renderli il più soft possibile: ci sono sì cadaveri, ma mostrati come sagome nere; l’area più cupa è l’ospedale iniziale, che in realtà vuole solo rappresentare lo stato d’animo della protagonista ed è l’unico luogo a a non trovare riscontro nella realtà; le ricerche e gli esperimenti di Haruki e Rina vengono solo raccontati tramite diari e ricordi, ma non si vede niente. E così, rimane sempre un paio di spanne prima di quello che l’avrebbe reso effettivamente horror. In effetti, credo sarebbe perfettamente giocabile anche dai più, come dir, debolucci di cuore, LOL.
Pure il tema dell’immortalità, che in questo caso era stato affrontato in un’ottica più ampia (Non ci sarebbe alcun divertimento nel rimanere uguali a se stessi per sempre) e dunque più originale del solito, avrebbe meritato senz’altro più approfondimento; per com’è messo se ne parla giusto nel finale ed è giustificato da una classicissima “paura della morte/venir dimenticato”. C’è un lievissimo foreshadowing in uno dei puzzle precedenti – la chiave dell’ufficio del preside è nascosta in un libro a tema “Durata vitale e immortalità”, ma messo così risulta talmente accennato che è molto più probabile accorgersene col senno di poi (manco a dirlo, io sono troppo furba e li ho sgamati subito lol). Il concetto dell’immortalità che si riscontra qui è, quindi, ottimo, ma per quanto sia il motore dell’intera vicenda, è trascurato. °A°’ (E, appunto, la sua unica motivazione è invece piuttosto banale, per quanto comprensibile).
Nonostante questo, la trama rimane comunque coerente, non ha buchi e per quanto non sfavilli non fa rimpiangere quell’oretta della propria vita che si impiega a guadagnarla. xD
I peeersonaggi… sì, Cru ed Hellen sono ben caratterizzate. Poi, per carità, Hellen è una bambina abbastanza normale – giusto sul finale dice quelle due cose alquanto intelligenti ai genitori circa l’impossibilità di essere una famiglia felice fra figli abbandonati a loro stessi e genitori reclusi in laboratorio/mutati in scorpioni giganti. Quella veramente interessante è Cru, che nel suo essere a volte un po’ creepy, a volte un po’ yandere, in qualche modo risulta la perfetta rappresentazione di come sarebbero il cuore/mente di una persona se ci si potessero fare due chiacchiere: conosce alla perfezione tutti i punti deboli e i difetti, sgrida spesso e non fa passare liscio nemmeno uno sgarro; ma anche un guida essenziale che conduce per la strada con inaspettata dolcezza. E pronta ad assecondare i più profondi desideri, che siano sensati o meno.
A lasciarmi qualche perplessità, poi, non è stato tanto Haruki – che è sì scienziato pazzo (?), ma almeno ha delle motivazioni per quanto non troppo originali (e, comunque sia, anche se è arrivato a rubare un cadavere per sperimentarci non ha mai ferito né ucciso nessuno) – quanto Rina. Da quello che si evince, la donna viveva…. nella completa adorazione di Haruki e lo seguiva in qualunque cosa facesse, ma proprio qualunque, per quanto eccessivo per lei, tanto da rimetterci la sua stessa sanità… non che un personaggio così sia incoerente o surreale, ma Rina, cazzarola: non potevate parlare anche delle tue condizioni mentali, ogni tanto? Bah.

 

Infectious Nightmare

L’area più inquietante (?) del gioco, ed è la prima – ma tranquilli, non ce ne saranno altre! *A*

 

Infectious Nightmare

Ecco, il picco dell’horror sarebbe questo.

Come gameplay il gioco è relativamente piano: ci sono tutti i classici da RPG – inseguimenti a sorpresa, ad un certo punto va trovata la combinazione di una serratura, ovviamente è multiending – ma mai niente di troppo complicato, anzi, i puzzle sono del tutto consequenziali ed è impossibile non intuire al volo quale sia il passo successivo.
L’unica cosa che mi lascia un po’ perplessa è l’approccio iniziale alle nuove aree: quando si cambia ambientazione, non si ha la più pallida idea di cosa si dovrebbe fare. Senza nessun indizio, l’unica cosa da fare è checkare ogni singolo oggetto/persona/porta disponibile e vedere se succede qualcosa. Okay…? (Non che sia difficile, ma nella seconda area, che è una scuola e dunque un po’ più grande delle altre e con svariate stanze, risulta un pelino dispersivo.)
A proposito del suo NON essere horror: non ci sono jumpscare, nemmeno mezzo. (A meno che non vogliate considerare jumpscare un vaso che casca per terra da solo agli inizi).

 

Infectious Nightmare

Ma allora sto sognando!”
Beh, qua in giro ci sono piantine sospese nel vuoto, una tua sorella gemella yandere albina e grossi cristalli fluttuanti che se ne vanno a spasso, direi che le prove sono favorevoli…

Gli ending sono cinque e due più che altro sono game over in grande – infatti uno ti piomba addosso se si sbaglia durante un puzzle (mai fidarsi dei caminetti e dei liquidi di dubbia provenienza.) e l’altro se va male l’inseguimento.
Gli ending veri e propri si potrebbero distinguere in normal e true – poi c’è il terzo che onestamente non ricordo se sia considerato bad ending; il true, per quanto come meccanica in sé è per sé sia facile da ottenere, lo si potrebbe comunque perdere facilmente per strada perché… diciamo che bisogna essere veloci, lol. (Non per spoilerare troppo, ma implica trovare un oggetto e riportarlo in una delle aree precedenti. Il fatto è che se si fa qualunque altra cosa subito dopo anziché tornare indietro, bloccano l’uscita.)
Entrambi gli ending, comunque, hanno il loro senso e ci stanno con la storia, anche se il normal non è proprio allegro; di mio ho trovato adorabile il titolo del true: Twins, starting together to walk again.

Ohi, la grafica… senza encomio e senza lode, ha sfruttato tutte le risorse presenti di default nelle librerie del VX Ace; giusto sul finale ha aggiunto nella stanza dell’ospedale una flebo che era veramente brutta x°D o meglio, non è che fosse brutta, ma per stile non c’entrava niente con il resto della grafica ed era tutta pixellosossima. (Dico, più di quanto sarebbe dovuta essere. I bordi erano molto sgranati, ecco). Ma questo è ovviamente un dettaglio insignificante a meno che non si voglia fare i puntigliosi; per quanto la grafica non sia customizzata le mappe sono comunque piacevoli da vedere, ben proporzionate e quant’altro. Forse giusto i corridoi della scuola erano un po’ troppo ariosi
Poi i personaggi hanno avatar disegnati dall’autore stesso; non è una cima nel disegno, ma l’avatar di Hellen è puccio ò-ò (In compenso per quello di Cru ci ho messo mezza giocata per farmelo piacere, la prima volta.)
E musiche… sarò onesta: non ne ricordo nessuna. Ma mi viene il dubbio che avessi messo il muto. x°D Tuttavia devo dire che ci starebbe stranamente bene anche senza musiche, tutto sommato. Adeguato all’atmosfera. [EDIT: mentre screenavo ho controllato, effettivamente le avevo levate. Ma non c’era nulla di memorabile.]

 

Infectious Nightmare

ARIAAAAAA

 

Perciò.
Il gioco è carino. Abbastanza. Anche se di mio non mi ha colpita eccessivamente – non è proprio strepitoso, ecco – è sicuramente un ottimo RPG, la storiella se la cava, le due protagoniste sono pucce sia da sole che in coppia e la giocata è una piacevole esperienza – rilassante, perfino.
Se state cercando qualcosa di effettivamente horror, ma anche no. Se state cercando bimbe carine e coccolose e una trama liiiscia, invece, si può fare. E, sì, anche se odiate gli horror e le cose brutte e kattiwe con questo potrete provare il brivido (?) senza dover fuggire urlando a metà giocata.

Orbene, nel mio listino delle Robe Da Recensire ultimamente sono apparse delle accattivanti aggiunte – e, sì, niente giochi misconosciuti per una volta lol – vediamo un pochino se riesco… e-e
Vi saluto.
Bye!

 

Infectious Nightmare (Title Screen)

Infectious Nightmare da Yotabana.
Originale in giapponese.
[Download (Eng)]