"La rosa rossa è l'incarnazione dello spirito." [Ib]

Recensione – Mogeko Castle

Mogeko Castle

[Videogioco indie] [Prosciutto adventure game, qualunque cosa ciò significhi] [Deep-sea Prisoner]

☆ ☆ ☆

Yohoo!
Sì, lo so, sto aggiornando puntualmente. Sono la prima persona a cui potrebbe prendere un colpo secco, credetemi.
Ma, well! Stavolta voglio impegnarm- vorrei essere puntua- no, okay, c’ho voglia di recensire a manetta, godiamocela finché dura. <3
Piuttosto mi sto impegnando a recensire tutte quelle cose che popolano il Pantheon dei Miei Più Amati, e dunque.
Oggi recensirò Mogeko Castle.
Perché sì, ammetto candidamente che lo adoro.

Mogeko Castle è un gioco indie, o meglio dicasi “prosciutto adventure game” (?), sviluppato dalla buona Funamusea… tanto tempo fa nota anch’essa come Mogeko. Oppure diciamo Deep-sea Prisoner e facciamo prima.
Mogeko Castle è stato il primissimo gioco da lei concepito ma, attenzione! La versione che tutti ci siamo divertiti a giocare è un remake fatto con il VX Ace; l’originale è stato molto prima e l’aveva creato con l’RPG Maker 2000 – così come Wadanohara and the great blue sea e The Gray Garden. Ho visto qualche immaginetta della prima versione e, devo dire, almeno a livello di grafica c’è tanto di guadagnato; quanto a trama/ending, però, credo sia rimasto invariato. U.U La traduzione inglese è di Vgperson – e chi altri, sennò.
Ora, diciamolo subito, Mogeko Castle è il gioco più forte dei tre. E’ più pesante in quanto trama, alla protagonista non viene risparmiato NIENTE, c’è tanto humor nero, c’è un sacco di sangue, i Mogeko sono delle simpaticissime creaturine orribili e soprattutto è pieno di prosciutto. Ah, è anche quello che richiede più impegno da parte del giocatore, con inseguimenti ogni due per tre.
E’ un gioco totalmente folle.
Nonostante questo, o forse PROPRIO per questo, è un gioco che riesce a colpire preciso e a fondo. à__à Ma magari vi spiego anche il perché, che storia sarà mai…

In realtà, la scena introduttiva è un classico. C’è un bizzarro affare giallo che vuole raccontare una storia ad una persona allettata. “Davvero divertente, triste… violenta, pervertita. Quel tipo di storia.” Tanto tempo fa, una ragazza prese il treno…
E in effetti sì, tutta la nostra delirante avventura comincia in una mite (?) serata, a bordo di un treno. La protagonista, Yonaka (una liceale con le trecce nere e un ciuffetto emo che le copre un occhio – questa cosa avrà un risvolto figo nell’immagine del menu, ricontrollatela spesso verso il finale <3) vuole affrettarsi a tornare a casa per reincontrare suo fratello – dopo quella che pare essere stata una lunga assenza. (L’assenza è del fratello, non di Yonaka x°)
Tuttavia alla stazione prescelta manca ancora tanto, quindi Yonaka pensa di dormire fino all’arrivo…
… e quando si sveglia, ovviamente, si è cannata la fermata. Non solo: il treno è completamente vuoto e immobile, le porte spalancate come se fosse al capolinea, e si trova ad una stazione mai sentita prima: Mogeko. (Qui il giocatore è del tutto legittimato a sentire i brividi scendergli giù per la spina dorsale, colto da un bruuutto presentimento)
Anche sulla banchina non c’è nessuno – eccetto pacchetti di prosciutto buttati per terra (?) – in compenso sulla recinzione ci sono appesi cartelli deliranti con inni al prosciutto, o l’invito a diventare un peperistiano (?) (e venerare il peperoncino, sì).
Non essendoci molto altro da fare, col cellulare un po’ morto e le idee molto confuse, Yonaka esce dalla stazione e prosegue, giusto per ritrovarsi in un bosco.
Qui è dove si ha il primo (s)fortunatissimo incontro della giornata: così, di punto in bianco, in quella strana foresta appare un… beh, a vederlo potrebbe sembrare un pupazzo a forma di gatto con una faccina puccia! E questa è anche la prima impressione di Yonaka: “una bambola di pezza?”.
Invece il suddetto pupazzo non solo le parla – spiegando di essere un Mogeko – ma dichiara anche di… euh, stavo pensando ad un modo più carino per dirlo ma d’altronde i Mogeko non sono molto raffinati, quindi perché indorare la pillola… insomma, la bestiola afferma di volersela fare da tutte le angolazioni. Non contento, chiama anche gli altri: perché farlo in gruppo è meglio!
… Ovviamente Yonaka scappa a gambe levate e questa sarà solo la prima di una lunga, lunga serie di fughe dai Mogeko (/stupratori folli).
Quando poi arriva davanti ad un grande castello con uno… strano aspetto – una delle torri è A FORMA DI TESTA DI MOGEKO, YONA’, COME HAI FATTO A NON ACCORGERTENE -, dopo attente riflessioni (ma non COSI’ attente se non hai notato che-) decide di entrare, avendo bisogno di aiuto.
… Mai l’avesse fatto. x° All’ultima giocata, tra l’altro, mi sono accorta che una delle statue all’ingresso recita, molto profeticamente: Abbandonate ogne speranza, voi ch’entrate. #Literally
Manco a dirlo, quando entra ha giusto il tempo di notare che la parete è abbellita da graziosi (???) quadri dei Mogeko che la porta le si chiude alle spalle… e riappaiono i Mogeko. Che siano quelli di prima o no, non importa molto, tanto hanno le stesse intenzioni.
Per sua fortuna, tuttavia, il gruppo inizia un lungo litigio per decidere chi avrà l’onore della sua prima volta (ovviamente non espresso in questi termini) e Yonaka ne approfitta per allontanarsi con tutta la discrezione del mondo, decidendo di cercare un’altra via d’uscita.
Ma sempre tenendo alta la guardia perché sì, questa è la LORO casa.
Benvenuti a Mogeko Castle!
Qui parte tutta una girandola di eventi uno più folle dell’altro. e_e Per sua fortuna, proprio lì agli inizi Yonaka incontra Somewhat Strange Mogeko, che come lascia intuire il nome è un po’ strano… lui non vuole farle cose inenarrabili, anzi, la aiuta; le spiega che l’unica VERA via di fuga è la porta in cima al castello, quella che ha il potere di farti tornare in qualsiasi mondo tu desideri. (Occhio, ha detto “mondo che desideri”. Nessuno dirà mai “TUO mondo”.) E le consegna perfino un pugnale speciale con cui difendersi dai Mogeko – che sono tanti, ma uno alla volta li si può affrontare.
E da lì continueranno a succedere follie, tra inseguimenti troll che odierete di tutto cuore, Mogeko che vengono a farti quiz a sorpresa e poi se ne tornano a dormire (?), Mogeko che saltano fuori dai quadri (tanto-), incontri con altri Mogeko strambi – il secondo è Prosciutto Fairy, ovvero un sexyissimo Mogeko con ali e antenne da farfalla che sta sdraiato su un fiore… l’incontro con quest’ultimo, però, è importante: difatti ci consegna una chiave che – come qualcuno spiegherà dopo – può aprire più o meno tutte le porte del castello, tanto le serrature sono uguali. (“Ma allora che senso ha fare delle serrature?” “Boh. Sono una manica di idioti.”)
In tutto ciò, al passaggio fra un piano e l’altro, Yonaka ricorda certi momenti… tutte brevi scenette col fratello. à_à Nel crescendo delle scene, però, si intuisce che qualcosa non va…
Al terzo piano, tuttavia, Yonaka viene acciuffata da un’orda di Mogeko che la sbatte in cella mentre decidono chi avrà l’onore di… sì, avete capito, sono sempre gli stessi di prima. Eppure i geni si sbagliano e la mettono in cella con un altro prigioniero.
… <3
Così Yonaka ha modo di fare conoscenza con un Mogeko tutto verde, pieno di cicatrici e con un orecchio in meno. A quanto pare è un “Mogeko difettoso”, ovvero si comporta e pensa in modo del tutto diverso dal resto della banda di stupratori pelosi: lo tenevano in cella per mandarlo a morte il giorno dopo. Ma come detto prima la chiavetta magica di Yonaka può aprire tutte le porte o quasi, e quindi…
Il signor Mogeko Difettoso (così lo chiamerà Yonaka) la ringrazia di tutto cuore e decide di seguirla e scortarla fino all’uscita, che tanto non ha altro da fare.
… Mogeko Difettoso, lo sappiamo tutti che sei solo tsundere.
(Se ve lo state chiedendo sì, io li shippo. Li shippo tanto, ‘sti due.)
Dopo essere arrivati al quarto piano grazie all’intercessione di Blood Spirit (un Mogeko rosso che presumibilmente è fatto di sangue) arriva la parte più tosta (?) del gioco. Il quarto piano è dominato dalla più folle fra le creature del castello, ovvero Moge-ko.
… che, almeno nell’aspetto, è una ragazza con i capelli biondi, gli occhi viola e coda/orecchie da Mogeko. (Tuttavia non ci sono Mogeko femmine quindi non mi direi sicurissima di cos’abbia sotto la gonna.) Al contrario di quello che il suo aspetto potrebbe far pensare, è una persona molto particolare. La cosa più memorabile che abbiano detto di lei: “Ha l’hobby di crocifiggere quelli che le stanno antipatici e ucciderli lentamente. Li tortura poco a poco e, alla fine, mangia le loro carni.”
Se sarete abbastanza bravi da scansare il suo bad end, tuttavia, Yonaka e Mogeko Difettoso la spunteranno anche stavolta. Prima di fuggire al quinto piano avranno modo di incontrare Hasu, un Mogeko con l’aureola, e vederlo morire e ascendere al paradiso di Lord Prosciutto. (…?)
Al piano successivo c’è tutta una simpatica… potrei dire side-quest ma bisogna farlo per forza, comunque… c’è una piccola avventurina all’ospedale dei Mogeko, che laggiù tengono i malati, i giocattoli e le armi. (Ah-ha). Perché su quel piano si aggira un mostro mangia-uomini, quindi Mogeko Difettoso vuole prepararsi prima. Per buona misura, dunque, prende un lanciarazzi.
(Ah, all’ospedale ci stanno pure i Mogeko zombie. No, non chiedete.)
Naturalmente ci sarà una sorpresona: Moge-ko non ha preso bene la loro precedente fuga, quindi pensa di sguinzagliare il mostro (un aborto genetico che sembra composto da tanti Mogeko sciolti e ammassati) contro di loro. Purtroppo il lanciarazzi non funge che Moge-ko come skill ha la barriera speciale, ma apprezziamo il pensiero.
Quindi, altra fuga (AKA, altro inseguimento!) stavolta si salvano grazie all’intervento miracoloso di Moffuru, un Mogeko tutto bianco e fluffoso. … Sì, è molto carino.
(E Yonaka che si immagina come sarebbe Mogeko Difettoso in versione peluchosa… x°
Perché spero si sia intuito, ma in tutto questo Mogeko Difettoso e Yonaka sviluppano un certo cameratismo – e lui è molto protettivo nei suoi confronti.)
Moffuru li conduce anche al ponte per raggiungere il piano successivo, e così.
Là, mentre vanno alla ricerca della biblioteca, si imbattono invece in tutt’altro. Un castello dovrà pure avere un re, no? E così si trovano al cospetto di Re mogeko, il creatore di quel mondo.
(In tutto ciò Mogeko Difettoso aveva fatto un piccolo excursus mitologico per spiegarle com’è nato Mogeko Castle, chi era il suo sovrano e che in ognuno dei sette piani del castello c’è un Mogeko “speciale” che funge da guardiano – perciò sì, Somewhat Strange Mogeko, Prosciutto Fairy, Blood Spirit, Hasu e Moffuru erano tutti i Mogeko speciali.)
Re mogeko afferma di aver fatto distruggere la biblioteca che tanto non gli serviva più. E anche che la loro fuga finisce lì.
… ma Mogeko Difettoso ha ancora il lanciarazzi dietro. à__à
“E-ehi… un momento… io non ho la barriera come Moge-ko-”
*BOOM*
Di lì a poco la biblioteca però la ritrovano sul serio, che il bibliotecario era stato abbastanza accorto da fare i dovuti traslochi prima. E il bibliotecario altri non è che il Mogeko speciale di quel piano, Mogecuckoo (un Mogeko vestito da pollo, sì. Ma una volta arrivati qui dovreste aver rinunciato a farvi domande.)
Anche in questo caso si appellano a lui per poter arrivare al piano dopo e lui gli offre un uovo per il teletrasporto (?)… ma proprio quando lo stanno utilizzando, qualcosa va storto e si spiaccicano per terra in una cella: così come Moge-ko, neanche Re mogeko ha intenzione di farli scappare.
Dietro sua richiesta abbandonano lì un Mogecuckoo in brutte condizioni e scappano di nuovo – anche se la fuga ormai ha assunto caratteri un po’ disperati.
Eppure.
Stavolta, Re mogeko riappare e spara a Mogeko Difettoso, prendendolo in pieno. Lui però, essendo un badass, è duro a morire e tira fuori del gas lacrimogeno – da-non-so-dove – per trascinare via Yonaka (ora ricoperta del suo sangue) e nascondersi.
Una volta al sicuro in un’altra cella da cui si vede la luna piena, è il momento delle confessioni… come ormai tutti avranno capito, lui è l’ultimo dei sette Mogeko speciali: in realtà, il suo nome è Nega-Mogeko, l’esatto opposto di Re mogeko.
Quando poi si è ribellato ai modi di Re mogeko, quest’ultimo l’ha accusato di essere “difettoso” e condannato a morte.
Quindi ha continuato a scappare per molto tempo, battagliando con un po’ chiunque e ricevendo aiuto solo dagli altri sei Mogeko speciali suoi amici. Dopo aver subito tante ferite e non aver avuto un momento di pace, alla fine, si era arreso e lasciato catturare, così come l’aveva trovato Yonaka…
… questo è il momento delle spiegazioni, ma anche dei ringraziamenti: perché a quel punto, Nega le confida che il suo arrivo gli ha fatto ritrovare la speranza. Quando lei l’ha liberato dalla catena che lo costringeva, ha pensato fosse arrivato il momento di ricominciare a credere – “nel suo raggio di speranza”, dice testualmente. E in se stesso. Perciò, grazie.
Al che, il suo ultimo piano è molto semplice: uscire, distrarre tutti e permettere a Yonaka di fuggire. Yonaka non vuole, ovviamente all’inizio rifiuta, ma Nega è molto caparbio e la convince – sebbene costi molto a tutti e due. Ah, per tutto questo tempo Nega l’ha sempre chiamata “signorina”.
Un attimo prima di andarsene, la saluta con… “Ci vediamo, Yonaka.”
Qui segue una battaglia epica (…?) fra Nega e Re mogeko con tanto di scontro all’arma bianca – con le spade! E sembrerebbe perfino che Nega stia vicendo, dato che nascondeva una forza insospettabile.
Eppure Re mogeko ha creato quel mondo ed è difficile pensare di poterlo battere al suo stesso gioco…
… dopo, Nega-Mogeko è stato battuto e condotto al patibolo. Che non è proprio un patibolo, ma piuttosto la sua pira funebre.
E quindi, sotto gli occhi di Yonaka, l’esecuzione ha luogo…
Signorina…
… grazie“.
Come d’accordo, anche se ormai a pezzi, Yonaka riprende la sua corsa e passa al settimo piano…
.. risvegliandosi sul pullman che la sta conducendo a casa sua. Quindi cos’è successo? Ha dormito sul treno poi ha preso il pullman? E’ stato tutto un sogno?
Ma trovandosi ancora la mano sporca del sangue di Nega-Mogeko, capisce che no, non è stato un sogno. (O perlomeno, è successo davvero).
Arriva alla sua fermata – stavolta quella vera. – scende, torna a casa… e trova ad aspettarla in soggiorno il suo amato fratello Shinya. Lui, e tante interiora/sangue sparsi per il pavimento e suppongo fossero i loro genitori fino a mezz’ora prima. Shinya l’accoglie con gioia – raccontandogli nel dettaglio le operazioni seguite per ridurre il pavimento in quello stato – e affermando che ora è il suo turno! Ma dato che a lei vuole bene, le riserverà un trattamento di favore, una cosetta veloce e pulita.
… no grazie, e Yonaka si dà alla fuga – di nuovo. – per poi ributtarsi sul primo pullman che trova. A bordo, riflette: lei vuole tanto bene a suo fratello, ma ha anche paura di morire, quindi lasciarsi uccidere da lui… (quindi LO SAPEVI che tuo fratello è completamente fuori.).
Ma ripensando anche a tutto quello che ha fatto Nega-Mogeko (e tutti li altri) per farla arrivare fin lì, decide che è il momento di finirla con le fughe e affrontare la cosa.
Solo che l’autista del pullman è un Mogeko (?) e l’autobus un diretto per Mogeko Castle!
D’altronde Yonaka non era mai uscita, no? Siamo ancora al settimo piano.
Quando torna si ritrova… sulla banchina del treno, sovrastata da un cielo rosso. A lato, le scenette che raccontano tutto quello che ha vissuto fin lì… le fughe, gli incontri con i Mogeko speciali e con uno in particolare, la battaglia fra il re e Nega…
Il re è lì e la sta aspettando, ma Yonaka sa di non doversi fermare qui. Ormai del tutto determinata, si libera la strada e corre via.
Proprio all’inizio di quella che dovrebbe essere la banchina, la porta di casa sua. Dietro quella porta altri corridoi, scale, portoni – e sembrano tutte le strade che ha preso per salire da un piano all’altro, per arrivare sin qui.
Così torna ancora una volta a casa sua, ritrova il fratello…
… e stavolta è lei a pugnalarlo con il suo “pugnale speciale”, ma lui non prova neanche a schivare il colpo.
Ora, sempre messo che stiate navigando verso il True Ending, prima di morire lei e Shinya avranno un ultimo scambio di battute, dove lui afferma di voler “porre fine a tutto questo”. Si è lasciato uccidere, e finalmente Yonaka riconosce il fratello per quello che era, tanto che gli dà il bentornato. Così Shinya muore fra le sue braccia, ma lei afferma di essere davvero felice.
L’ultima scena riprende quella iniziale, con l’affaretto giallo ora sappiamo essere un Mogeko.
Per la precisione, è Re mogeko, mentre la persona addormentata è Yonaka. Tutto si fa rosso e riparte la musica metal degli inseguimenti: Re mogeko spiega che Yonaka quel giorno è crollata e non si è più ripresa, ma non c’è problema. Anche se lei così è “felice” e lui non può più farle niente, le starà accanto per sempre!
Ovunque c’è Mogeko, c’è un incubo.

 

adorabili birbanti

Che adorabili birbanti

 

cutie pie

Non ho molti altri motivi per metterla se non lo ship e mostrare che Moge-ko è un’assoluta cutie-pie.

 

Per quanto questo sia un gioco a volte demenziale, a volte tremendo x°, ma soprattutto molto poco serio, ammiro tutto il simbolismo religioso e non che l’autrice è riuscita a infilarci – tra l’altro con garbo (non è così ovvio) e coerenza (non c’è nulla di WTF).
Perché sì, come dice Somewhat Strange Mogeko, quello è un mondo immaginario.
Tutto il viaggio di Yonaka è simbolico. Ci sono vari indizi di questo: sempre Somewhat Strange Mogeko accenna al fatto che altri esseri umani fossero finiti a vagare nel castello (sottintendo che non hanno fatto una bella fine). Di uno di questi si trova perfino un messaggio ma, da quanto dice, lui stesso si chiede se non si stia immaginando tutto. Possiamo, quindi, concludere che nell’universo del gioco ognuno potrebbe avere il suo Mogeko Castle personale, se impazzisse.
Quando poi Yonaka torna a casa, se ci si fa caso, la strada e i cartelli in giro somigliano a quelli all’inizio del gioco, quando si arriva alla stazione Mogeko. Tuttavia quelli all’inizio erano la versione distorta e demente, come tutto è sempre laggiù.
Il nome del primissimo bad end è Sogno infinito, un altro Realtà fittizia. Altri segni che tutto questo, o almeno buona parte, abbia luogo nella sua mente.
Ci sono tutti i presupposti per interpretare l’intera avventura come simbolica, anche se… questo non vuol dire che non sia successa davvero. Quindi citerò Silente per ricordare che anche se sta succedendo dentro la tua testa, perché diamine dovrebbe voler dire che non è reale?
Vediamo cosa possiamo trovare, alla larga.
Il treno che l’ha condotta fin lì… il treno dei pensieri? Della pazzia? Ed è un treno di sola andata perché Yonaka è arrivata al culmine: affrontare il problema – la paura di suo fratello – oppure “perdersi”.
Il castello e i Mogeko sono tutti i suoi difetti e suoi lati più repressi (visto che reprimersi è una cosa sbagliata, bambini, che poi diventate come i MogekI). I sette Mogeko speciali incarnano le tre virtù teologali (speranza, fede e carità) e le tre cardinali (prudenza, temperanza, giustizia e fortezza). Nel caso di Nega-Mogeko ci viene detto esplicitamente, lui è la speranza (è pure verde). Per gli altri, invece, suppongo la corrispondenza sia: Somewhat Strange Mogeko / Prudenza, Prosciutto Fairy / Giustizia, Blood Spirit / Temperanza, Hasu / Fede, Moffuru / Carità, Mogecukoo / Fortezza. Non sono sicurissima di Blood Spirit e Moffuru però… e_e
Re mogeko sarebbe l’incarnazione della follia di Yonaka stessa (l’opposto della speranza, appunto: se Nega-Mogeko vuole salvarla, Re mogeko vuole trascinarla sempre più a fondo).
Come faccio a dirlo? Beh, a parte che lui stesso afferma di “non poter essere sconfitto” e difatto è il “creatore di quel mondo” – cos’altro può aver creato quel mondo assurdo, se non la sua pazzia? – soprattutto la scena finale in cui spiega che la mente della ragazza è collassata, ma lui le starà sempre accanto… beh.
Moge-ko… potrebbe rappresentare perfino suo fratello (che quanto a psicopatia stiamo lì lì).
Hasu ha la sua scenetta di ascesa al Paradiso, in giro si trovano vari riferimenti religiosi parodizzati… – tipo nella bonus room c’è la parodia de L’ultima cena con Yonaka/Lord Prosciutto nella parte di Gesù e i sette Mogeko speciali come apostoli. Okay…
Inoltre il fatto che si parta dal piano terra, dal basso, e si debba scalare l’intero castello e arrivare alla porta in cima può essere un riferimento alla scalata del Purgatorio dantesca – che nel normal end si prende il Sentiero per il Paradiso, da lì.
Il true end – happy end – è altrettanto simbolico.
Yonaka, durante tutto il viaggio, ha deciso di affrontare suo fratello. Non si lascia morire ma, anzi, è lei a uccidere lui. Il fratello non ha schivato il colpo, ma se sia stato perché VOLEVA essere ucciso o per un suo errore, non lo possiamo sapere.
Tuttavia, nell’happy end… Yonaka lo fa con un diverso spirito: decidendo di seguire la sua speranza – Nega-Mogeko che si è sacrificato per lei – va ad affrontare il fratello e immagina di avere un ultimo dialogo con lui. Sì, l’ultimo dialogo che hanno è tutta una fantasia di Yonaka, o meglio, la sua interpretazione dell’ultimo gesto del fratello. Se ci si fa caso, prima di entrare nell’ultima porta si vedrà che il nome è Sentiero della Falsità. Quindi Yonaka ha immaginato quel dialogo, sperando – o illudendosi – che il fratello fosse tornato per un momento alla sanità mentale e abbia lasciato lo uccidesse.
Questo le ha permesso di crollare con la coscienza pulita, “felice”.
Nel normal end, questo non accade: per avere il normal dovrebbe uccidere i sette Mogeko speciali (e perdere così le parti migliori di sé) e alla fine non riuscirebbe a perdonarsi, assurgendo lei stessa al ruolo di regina del castello… e quindi lasciandosi andare alla propria follia.
… comunque sia, confido che in Mogeko Castle Gaiden spieghino perché Shinya era andato così fuori di testa.

 

Mogeko Castle - Hasu

Anche i Mogeko vanno in Paradiso

 

Mogeko Castle - Mogekos

Una di quelle occasioni in cui più si sente il profondo bisogno di chiedersi “What The Fuck Is Going On Here”.
L’immagine coglie appieno l’essenza Mogeko.

 

I personaggi… ewe
Okay, sui Mogeko in generale non credo ci sia bisogno di esprimermi. Sono simpatici, a modo loro, finché non pensano al modo più atroce per deflorarti – o ucciderti – o ucciderti mentre ti deflorano.
Parliamo piuttosto della nostra protagonista, Yonaka.
Yonaka che vorrebbe essere una normale protagonista senza alcuna nota particolare, e invece riesce a distinguersi e farsi amare.
In primo luogo, sì, Yonaka è più o meno una persona normale che rimane, giustamente, sconvolta e in buona parte traumatizzata da quello che ha intorno – sogno o non sogno. Tuttavia il suo modo di reagire in modo legittimo alle stramberie è simpatico: all’inizio inizio ha un momento tipo “Okay…va tutto bene… inspira… HAAAAASS… espira…HAAAAASSS…” con anche la faccetta LOL, mentre per tutto il viaggio non si esimerà dal commentare ogni singola idiozia le capiti davanti a Mogeko Castle. Ed essendo il castello quello che è, capite che le cose da commentare sono tante.
Yonaka non avrebbe nessun talento particolare o abilità speciale, è solo una liceale che rimane incastrata in quella giostrina folle. Eppure fin dall’inizio si dimostra molto determinata a trovare una via di fuga – se non per se stessa, per tornare da suo fratello…
… certo poi scopriamo che in realtà è proprio da suo fratello che sta scappando e che, piuttosto, quello che stava cercando era il coraggio di affrontarlo. (E, magari, una piccola speranza nel lieto fine… di qualche tipo).
Ma anche se all’inizio si è raccontata qualche bugia è sempre andata avanti, ed è questo l’importante.
Inoltre quello che vede in giro per il castello la scuote, certo, ma non riesce né a bloccarla né a spezzarla, mostrandosi più forte di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Le crudeltà di Moge-ko, il delirio, il sangue, la morte di Hasu… l’unico evento che davvero la fa vacillare è il sacrificio di Nega-Mogeko, ma che serve anche da chiave per trovare quel coraggio mancante.
Certo, dopo aver affrontato Shinya crolla. Ma può farlo con la soddisfazione di essere stata se stessa fino alla fine, di aver fatto “la cosa giusta”.
(Ah, in tutto ciò, è hintato che il suo eccessivo affetto per il fratello fosse da vedere come una cotta adolescenziale… poi lei e Nega si shippano felicemente, e lui sarebbe l’incarnazione della sua speranza, dunque… sempre incesti, oh. à_à’)
Yonaka, più o meno, è una persona normale. Un’amabile persona normale, ecco. Con più forza di quanto lei stessa creda, probabilmente.
Nega-Mogeko… x° Io lo adoro, ‘sto cosino verde. Oltre ad essere molto gentile e a modo con Yonaka, ha proprio quell’aura da lupo solitario (?), da tipo abituato a combattere contro tutto e tutti che ha fatto della guerra la sua vita… (??) No, okay, diciamolo chiaro e tondo: Nega-Mogeko è un badass. Se fosse umano, sarebbe ancora più amato di quanto già non sia – ma non preoccupatevi che i nostri solerti fanartist hanno provveduto con abbondanti gijinka.
E il modo che ha di prendersi cura di Yonaka, il suo essere così protettivo, il sacrificarsi per lei alla fine… potrà pure essere l’incarnazione della sua speranza, ma è un tipetto con molto carattere.
Interessante che avesse la forza di liberarsi e di combattere contro tutti quei Mogeko, ma abbia trovato il perché farlo solo quand’è arrivata la sua “signorina”. Entrambi si sono trovati e aiutati a vicenda, di fatto completandosi.
Ed è tsundere. Pucciosamente tsundere. Yonaka fa bene a pensare che sia puccio. à_à
Moge-ko… non è che ci sia molto da dire. E’ una sadica psicopatica che svolge il suo ruolo con gran stacanovismo. Peccato che un aspetto così grazioso nasconda tanta atrocità, ma ehi, è Mogeko Castle x°
Re mogeko, invece, come rappresentazione della follia funziona benissimo: è un cretino e tutti lo sanno, chiunque riesce a fargliela sotto il naso.
… eppure è pur sempre quello che ha creato quel mondo e, se vuole fare qualcosa, la fa – magari barando, ma la fa.
Ad ogni modo, trovo misteriosamente simpatica la sua parlata.
Per concludere, mi sto ancora facendo le mie sacrosante domande su Shinya. Sì, è ovvio che abbia un motivo per fare quello che fa, che sia successo qualcosa che l’ha fatto scattare – d’altronde, all’inizio sembra effettivamente un fratello gentile e attento.
Qualunque cosa sia successo, Yonaka la sa – o almeno sospetta… – ma a noi non viene detto: Quindi Shinya come personaggio funziona e svolge il suo onesto lavoro, ma rimane avvolto dal mistero. e_e (Si spera che un giorno i suoi motivi verranno rivelati, e magari siano anche validi.)
PS: i sette Mogeko speciali sono uno più bello dell’altro, ma Moffuru è il più bello di tutti <3 (Escludendo Nega-Mogeko, certo).

 

Mogeko Castle - Yonaka Kurai

#Credici

 

Mogeko Castle - Defect Mogeko

Quant’è figo Nega

 

Com’è tradizione quando si parla di Mogeko (o Funamusea, ok, forse un giorno mi abituerò al cambio di nome) Mogeko Castle, per quanto riguarda il gameplay, è alla stregua di una visual novel – tanti e tanti dialoghi, nessun puzzle, nessuna battaglia.
Tuuuttavia, della sua magica triade (Mogeko Castle _ Gray Garden _ Wadanohara) questo è il gioco che richiede più interazione. à_à
Che d’accordo, non bisogna fare altro che muoversi e tutte le cose da checkare/trovare sono convenientemente segnalate da grosse freccette… a prova di imbecille, direte voi.
Beh, più o meno: perché a Funamusea piacciono tanto gli inseguimenti. Se possibile in Momenti del Cacchio e, magari, con un sacco di svolte e porte troll di mezzo.
Ecco, ce n’era uno in Wadanohara e ce n’era uno nel Gray Garden… infatti erano le parti più difficili del gioco – specie dopo che uno si è abituato a dover giusto premere INVIO.
Mogeko Castle ci delizia con almeno sei o sette inseguimenti, potrebbero benissimo essere uno per ogni piano del castello, e l’ultimo è perfino a tappe *A*. (Lasciatemelo dire: una spina nel fianco. Ma sono anche momenti dannatamente adrenalinici e, vista pure la musica tipo hard rock/metal in sottofondo, ci stanno così bene con quella situazione. Rendono alla perfezione l’idea di dover correre senza mai fermarsi per salvarsi la vita – o la verginit- coff, coff).
Per il resto ci sono giusto un altro paio di momenti in cui il giocatore non può andare a colpo sicuro (una volta ci si deve nascondere, un’altra attraversare un labirinto di porte… l’ultima volta non ne ho cannata neanche una e MI AMO DA SOLA) ma, tutto sommato, la traversata sarà relativamente facile…
… sempre se si schivano anche i bad end. ^_^ I bad end di Mogeko Castle, seguendo lo stile del resto del gioco, sono molto cazzari e urlati: buona parte è segnalata PRIMA con gentili avvisi quali “Se premi questo bottone morirai di una morte atroce! Vuoi davvero farlo?“. Eppure ce ne sono altri appostati dove basta fare il minimo passo falso – come azzardarsi a tornare in una stanza quando non è il momento… sì, Moge-ko, sto guardando te – per beccarsi un bad end molto poco piacevole.
Ad ogni modo, il mio preferito è il bad end (?) 6, Prosciutto Love Affair.

 

Mogeko Castle - Prosciutto Love Affair

L’ending più soddisfacente di tutto Mogeko Castle

 

Funamusea si fa tutta la grafichina personalizzata dalla A alla Z, di solito, e Mogeko Castle non è un’eccezione!
Certo è una grafica relativamente semplice – colori scuri, pochi mobili, stanze ampie e un po’ vuote, tanti corridoi – ma vuole essere solo chiara e funzionale, non punta alla bellezza delle mappe. Visti anche gli abitanti del castello direi che ci sta tutto. à__à” (Non credo i Mogeko siano ‘sti grandi arredatori di interni). E poi quando si sta fuggendo da un’orda di Mogeko indemoniati si RINGRAZIA per tutto lo spazio di manovra.
In compenso Funamusea ha uno stile di disegno particolare ma molto carino, quindi le immaginette in-game abbondano e sono tutte piuttosto graziose…
… certo, a parte quelle usate per testimoniarci che il colore preferito suo – e dei Mogeko – è il rosso.
(L’ho già detto che ci sono litri di sangue in giro? No? Beh, ci sono).
Le musiche… credo di ammirare l’autrice per la nonchalance con cui IN QUESTO COSO ci ha ficcato musiche dolcissime da carillon – quella dei titoli, per dire -, musichette allegre e simpaticone – il tutto mentre i Mogeko dicono/fanno/pensano cose atroci – e OST da film d’avventura che neanche in un Western. Più metal arrandom. L’accostamento risulta bizzarro ma stranamente riuscito e, direi, impreziosisce il tutto.

 

anime gemelle

Koi no yokan
Incontro fortunato

 

riferimenti

Esempio di grafica, anche se questa è una delle stanze più arredate.
Colgo l’occasione per far notare che Funamusea AMA mettere easter egg e piccoli cammei di altri suoi personaggi: solo qui abbiamo i pupazzetti di Wadanohara, Yosafire e Kurotsuno.

 

Dunque, prendetemi pure per pazza (visto che siamo in tema), ma Mogeko Castle è il gioco di Funamusea che preferisco. La storia di Wadanohara è dolcissima e ha dei personaggi tanto carucci! The Gray garden è tanto divertente e adoro Kcalb! Ma Mogeko Castle è quello che mi ha davvero coinvolta a livello emotivo, nei suoi vari gradi di idiozia e momenti commuoventi ben congeniati.
Quindi. Se volete un gioco che abbia tanti dialoghi, tante fughe e un ritmo serrato… se volete un gioco assolutamente fuori come un balcone ma che nasconde più di quanto sembra… beh, con Mogeko Castle passerete senz’altro due o tre orette molto intense e piacevoli.
Sconsigliato invece qualora preferiate cose un pochino più classiche: in tutta onestà, l’unica cosa normale qua dentro sono i tasti SAVE e LOAD. x°
Alla prossima!
Bye!

 

Mogeko_castle_title_screen

Mogeko Castle da Funamusea.
Originale in giapponese.
[Download (Eng)]

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“… sta cercando di tornare da noi.”

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Recensione – Pokémon Super Mystery Dungeon

  1. ash111

    Bella recensione. Non avevo colto diversi elementi della trama, quindi mi è stata anche utile per comprendere meglio la storia o quantomeno una sua possibile interpretazione. Avevo poi saltato alcune ending (prosciutto love affair è fantastica!). In generale l’ho abbastanza apprezzato, la storia e i suoi personaggi tutti singolari compensano bene la mancanza di un gameplay variegato.

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