Pokémon Versione Bianca + Pokémon Versione Nera

[Videogioco RPG] [Gioco di Pokémon e ho detto tutto] [Ah, io odio le scimmie.]

☆ ☆ ☆

Yohoo <3
Gioioso 2015 a tutti coloro che capiteranno sul blog!
Anno nuovo, vita nuova, elenchini di buoni propositi… seh, come no, mai fatti elenchi di buoni propositi in vita mia (se non in seconda media) ma qui è da due mesi che non si batte chiodo, dunque ho ritenuto opportuno provvedere. x°D
In questi ultimi mesi ho potuto divertirmi con vari titoli Pokémon; sono partita da Pokémon Platino, ho attraversato Mystery Dungeon Squadra Rossa, ho parcheggiato in Bianco e sono ripartita con Rubino Omega.
Ho amato Platino (ma sono schifosamente di parte perché amo alla follia Dialga-). Rubino Omega è una delle cose più fAighe che abbia mai giocato. Squadra Rossa porta tanti feels.
Quindi recensirò Pokémon Bianco (e Nero).
Ovviamente.


L’introduzione – se non avete badato al verde delle stelline quassù – potrebbe aver fatto pensare che Bianco non mi sia piaciuto e questa sia una critica.
Nah! Fuor d’ogni dubbio che fra i tre titoli che ho giocato è quello che mi ha appassionata meno, ma Bianco è comunque apprezzabile e ha i suoi pregi. Altrimenti a quest’ora non starei girovagando per Unima a caccia dei saggi del Team Plasma e preparandomi per la seconda sfida alla Lega.
Tuttavia, Bianco/Nero hanno anche il loro ricco listino di difetti, chi grave chi meno, e vedremo di dar spazio a tutto.

Giusto un piccolo memorandum: personalmente, di pokémon, ho giocato SOLO i titoli che ho nominato qui nell’intro (e Mystery Dungeon – Esploratori del Cielo). Non sono un’espertona, non sono una fanatica e non sono cresciuta con gameboy e Rosso/Verde (O Blu).
… Ossia, farò una recensione come mio solito. Resto fuori dal merito di discutere statistiche, tipi e robi à__à’

Come mia consuetudine partiamo da trama e PG, che è proprio laddove Bianco/Nero hanno i loro punti di forza!
Certo, certo, la trama in linea generale segue i concetti di tutti i giochi di pokémon: novizio allenatore/trice che, dapprima con il suo starter, man mano con tutta la squadra, parte per un lungo viaggio, esplora tutta la regione in cui abita, abbatte capopalestra dopo capopalestra e infine giunge ad essere gloriosamente coronato campione alla Lega… il tutto mentre si occupa anche del suo rivale giurato e del classico team di kattiwoni che vuol far casino.
Okay, fin qui ci siamo. In generale, la massima variante è come e cosa vuole fare il team rivale. Invece…
Bianco parte subito un po’ diversamente dal solito: il giocatore è sì in camera sua, ma con i suoi amici, Komor e Belle, che diventeranno i suoi due rivali. Inoltre, hanno davanti un bel pacco regalo, ovvero i loro starter inviati per grazia della professoressa locale, Aralia. Che poi c’è anche il padre della professoressa in giro, anche lui studioso, quindi si finisce con DUE professor Aralia in giro xD.
Gli starter nel pacco regalo potranno sembrare un’idea infantile, ma è carino come viene messo; i tre personaggi iniziano il loro viaggio insieme, tutto di comune accordo, e partono subito con due lotte per battezzare i pokémon nuovi. (Giusto per la cronaca, Komor prende il pokémon di tipo più forte rispetto allo starter del giocatore e Belle quello più debole).
Si parte con il solito scopo di riempire ogni voce del pokédex ma, ben presto, ci si trova davanti il Team Plasma… il cui obiettivo, stavolta, è nientemeno che liberare tutti i pokémon dai loro allenatori e far di modo che pokémon e umani vivano separatamente. Sì, questo gioco va a toccare uno degli argomenti più filosofici che possano venire riguardo a pokémon: è così, uhm, moralmente corretto catturare i pokémon e “sfruttarli”? Ognuno la vedrà da sé.
A quanto pare, il Team Plasma è capeggiato da un soggetto quantomeno singolare, N. N che di suo non sembrerebbe nemmeno “cattivo”, N che è uno stalker e ve lo ritroverete OVUNQUE, N che è un antagonista e si porta il giocatore a farsi un giro sulla ruota panoramica. N è uno che non perde tempo, come dire.
Con l’avanzare del gioco/trama, viene raccontata anche la leggenda della fondazione di Unima, di come nel passato ci fossero due “eroi” gemelli. Uno perseguiva la verità, l’altro gli ideali. Il loro fidato pokémon drago, alla fine, vedendo contrasto fra i due e non sapendo per chi parteggiare, si divise in due – Reshiram e Zekrom – per poterli seguire entrambi.
Reshiram e Zekrom che alla fine furono aizzati uno contro l’altro, distrussero la regione e si sacrificarono. Alla fine dei draghi erano rimasti solo dei fossili, lo scurolite e la chiarolite.
N parla spesso di una fantomatica ricerca della verità, è convinto che i pokémon NON possano essere felici insieme agli umani e il suo principale obiettivo e risvegliare uno dei draghi per poi sfidare il campione della Lega. Così, presentandosi come un nuovo eroe con uno dei draghi della leggenda nonché nuovo campione, apparirebbe come “eroe” anche agli occhi delle persone di Unima, a cui potrebbe richiedere di lasciar andare i loro pokémon.
Sì, N vive un po’ nel mondo dei sogni, ma è puccio.
Anyway. Ovviamente N riesce nel suo intento di risvegliare un drago in cima alla Torre Dragospira, facciamo Reshiram perché io ho giocato a Bianco (ma ovviamente se si gioca a Nero sarà Zekrom-), perciò il giocatore è praticamente costretto ad imbarcarsi in una quest per il recupero dello scurolite e Zekrom. Che, come dicono loro, Nessun altro pokémon potrebbe affrontare Reshiram. What. Oh be’, se lo dite voi.
Dopo un’emozionante viaggio attraverso un castello sepolto e 87 pozze di sabbie mobili arrandom che non condurrà assolutamente a niente, ci sarà la straordinaria rivelazione che lo scurolite si trova nel museo in cui è situata anche la seconda palestra. No, sul serio.
Il che di per sé è già strano, perché implica che i capopalestra facciano qualcosa oltre a quello che fanno di solito.
Perciò ci si equipaggia col sassolino magico/draghetto sopito e via, verso l’ultima palestra e poi la Lega! Peccato che da vari dialoghi si possa intuire che qualcuno è già passato per di là…
Infatti, quando si giunge dal campione – Nardo, si scopre che non è più lui il campione, in quanto appena battuto da N.
N che a questo punto si è convinto che sarebbe il caso di fare le cose per bene e ingaggiare un’altra lotta fra draghi leggendari. Così, giusto per assicurarsi di aver ragione lui. Guarda caso, è il giocatore ad avere l’altro draghetto, quindi.
Eeeee… il castello del Team Plasma sorge dalla terra in una scena così tamarra che onestamente mi stavo scompisciando, comunque complimenti per la fantasia! Perché il Team Plasma ha costruito un. Enorme. Castello. Sotterraneo. Tutto. Intorno. Alla. Lega. E nessuno se n’è accorto. Poi non lamentatevi se venite conquistati da team di pazzoidi e normanni.
N sparisce nel castello e si va cercarlo; dentro il castello non c’è alcuna lotta, ma si può visitare la stanza di N… (che è una cameretta da bimbi piena di giocattoli).
Ah, all’inizio c’è una scena bellissima: ci si trova l’entrata ostruita dei sette saggi del Team Plasma (perché, sì, anziché i tenenti hanno sette saggi che finora non avevo mai nominato perché non fanno un tubo.) Ma proprio quando ci si prende un infarto pensando di dover affrontare i sette vecchiacci di fila, piombano TUTTI i capopalestra per occuparsene loro! Sì, insomma, in questo gioco i capopalestra agiscono oltre che parlare, il che è una buona cosa.
Alla fine, quando si giunge da N, ci sarà un momento di panico in quanto Zekrom ancora non reagisce e sta a fare il sasso. Ma nessun timore, non appena Reshiram farà un’entrata sboronissima buttando giù una parete e mezza sala perché sì, Zekrom verrà punto nel vivo e deciderà di mostrarsi anche lui in tutto il suo splendore.
A seguito dell’inevitabile sconfitta di N – ma giusto perché si è messo contro il protagonista e i buoni sono raccomandati – apparirà Ghecis, uno dei sette saggi del Team Plasma… o meglio, il VERO capo del Team che aveva organizzato tutto a puntino; N serviva solo come… testimonial (lol) per convincere le folle a seguirli ma, per il resto, Ghecis è interessato solo al guadagno personale e non gliene potrebbe fregar di meno sia di N che dei pokémon.
Così, lasciando N in crisi esistenziale, sorpresa! C’è anche la lotta con Ghecis. (Ma quanto ti ho odiato-)
Una volta asfaltato anche lui, avremo un’ultima conversazione con N… che poi se ne andrà, probabilmente alla ricerca di… beh, un modo per capire anche le persone oltre che i pokémon. O forse qualcos’altro da fare. E sfreccia via in groppa a Reshiram e la sua potentissima turbina. (?)
E finisce qui il gioco.
Sì, davvero. Però la Lega si può rifare dopo. Povero Nardo.

Dunque…
Come trama di gioco di pokémon, è innovativa. C’è più coinvolgimento da parte dei capipalestra, è genericamente più approfondita – con anche maggiori cutscene, dialoghi, riflessioni al riguardo – c’è perfino un colpo di scena (con Ghecis, lì – intuibile, ma ci hanno provato) e c’è perfino una variante alla Solita Formula, ovvero fine del gioco rigorosamente dopo la Lega… eh, no. Dopo N E Ghecis. Beh, in teoria N era diventato campione, quindi la Lega si può considerare battuta-. Ma è comunque il Team Rivale a concludere il gioco.
Non una trama che ci butta a terra schiacciati da cotanta originalità, ma sant’Iddio, è un gioco di pokémon x°D (Se volete trame più innovative, vi consiglio tanto i Mystery Dungeon-)
Poi. Qui è anche dove hanno iniziato a fare approfondimenti dei pg, il cui carattere finalmente non è solo INTUIBILE dalle pose degli sprite/battler e da due frasette ogni tanto.
C’è Komor che passa il tempo a chiedersi Ma perché lo faccio?. Ovvero, dopo un po’, si pone il dubbio: vuole diventare “forte”, ma a che pro? E cosa fare dopo?
C’è Belle che ci soffre, per le sconfitte, si rende conto di essere la più “debole” del trio, eppure non si arrende e continua. Belle che ha perfino problemi con il padre, che non vorrebbe lasciarla viaggiare – sì, questo gioco attesta anche la presenza di genitori che parlano (oltre alla madre) all’interno del mondo pokémon.
Sono ancora molto abbozzate – soprattutto Komor – che viaggiano solo su due o tre idee, però. Funzionano, piano piano.
Dopodiché c’è N. N che probabilmente, quanto a caratterizzazione, è il miglior personaggio di un gioco pokémon fino ai remake Rubino Omega e Zaffiro Alfa; è il primo ad essere un personaggio “completo”.
Ha un suo carattere abbastanza definito, sappiamo cosa vuole fare e cosa STA facendo per tutto il gioco; sappiamo com’è cresciuto, il suo passato. E soprattutto, N agisce. N si FA conoscere. N, oltre all’essere un personaggio già buono di suo, è un personaggio costruito bene. Ma senza essere “eccessivo”, invasivo nei confronti degli altri pg ancora un po’ sottili. Lo si approfondisce con i dettagli, pian piano, come mostrare la sua stanza.
L’unico pg che non mi ha convinto appieno neanche nel suo essere sperimentale è stato Nardo, il campione: ora, lo si vede abbastanza spesso in giro anche se non fa niente di utile come tutti i campioni e questo è buono, tuttavia… mi è parso che l’abbiano creato più basandosi sull’idea di cosa un campione dovrebbe essere; una figura saggia, che spinga alla riflessione, che abbia parole di conforto per quando servono ma che non sia troppo indulgente. Una figura vissuta e d’esempio, insomma.
… Eppure, dai discorsi che fa, pare sia rimasta più l’idea di un personaggio che non un personaggio vero e proprio. Insomma, va palesemente in giro a far sermoni. x°D

E dopo aver illustrato più che bene situazione/ambientazioni e aver decantato le lodi, passiamo al gameplay.
Passiamo ai difetti. *A*/
Ma frenate i cavalli, un momento! La meccanica di base del gioco è assolutamente immutata, si catturano i pokémon, li si fa combattere, ci si scapicolla per guadagnare quei 200 punti di exp in più… Questo non cambia e mai è cambiato, l’unica innovazione in merito probabilmente sono state le mega evoluzioni – dunque ne parlerò nella futura recensione di Rubino Omega.
Tuttavia, se osserviamo il gameplay in senso più ampio, è proprio lì che pokémon Bianco comincia a palesare tutta una gamma di difetti più o meno gravi.
Prima di tutto: la monotonia.
Ho, onestamente, faticato ad arrivare alla quarta palestra. Non per difficoltà, ma, appunto, noia.
I primi percorsi, le prime città, i primi allenatori, le prime palestre, perfino i rivali hanno Tutti Gli Stessi Pokémon.
Questo significa trovarsi di fronte una quantità imbarazzante di pokémon insignificanti quali Patrat, Lillipup, Panpour/Pansage/Pansear (e le loro evoluzioni, qualora non bastasse). E dico “primi”, ma intendo appunto almeno quarta palestra, cioè quasi metà del gioco. La cosa peggiore è che, essendo loro anche gli unici pokémon in circolazione, sono pure gli unici con cui si può fare la PROPRIA squadra. Quindi li avranno proprio TUTTI, giocatore incluso! *A* L’unica fuga da questo piattume saranno gli starter del giocatore e dei rivali, qualche raro allenatore trasgry che esibisce addirittura un Purrloin e le imboscate di N. No, seriamente, c’è da pensare Dio benedica N.
Ho trovato snervanti, all’inizio, soprattutto i Patrat/Watchog (che è come se giraste per Sinnoh e trovaste SOLO gente con Bidoof; giusto per infierire, sono anche fra i pokémon del Team Plasma e uno ce l’ha la seconda capopalestra) ma devo dire che, alla fine, i pokémon più abusati sono stati le scimmiette elementali. La prima palestra ha solo quelle e il modo migliore per superarla è procurarsene una noi stessi – e, tra l’altro, quella di fuoco e soprattutto d’acqua saranno i migliori pokémon del genere disponibili per parecchio tempo. Dopodiché le si troverà riproposte in continuazione, anche Komor e Belle ne avranno una a testa, praticamente in qualsiasi percorso si troverà gente che ne ha almeno una e fin troppi allenatori le hanno tutte e tre. Solo loro tre. Ora, a me le squadre tematiche piacciono, ma un conto è fare una squadra con tutte le evoluzioni di dato pokémon (Esempio: Pichu – Pikachu – Raichu) o comunque legati (come quel bravo allenatore che vidi a Sinnoh con Jolteon, Vaporeon e Flareon), un altro è rimettermi la stessa squadra… sempre. Ovunque. Escono dalle fottute pareti. [cit.]
Il problema va attenuandosi dalla quarta palestra in poi e, alla fine, si potrà girovagare per l’erba alta senza il terrore di un Patrat che ci stalkera da un cespuglio. Però, come dire… (Rendere pallosi i primi “livelli”, che di per loro sono già abbastanza lenti, non è molto…)
Secondo problema: i tutorial.
Cielo, i tutorial. Ora, tutte le prime fasi di Bianco/Nero sono costellate di piccoli tutorial obbligatori per spiegare cose assolutamente inutili o cose assolutamente ovvie. Come il giro turistico nel centro pokémon con tanto di professoressa Aralia che si perde in spiegazioni profondissime quali: “Questa è un’infermiera, se ci porti i pokémon li guarisce”. Soprattutto, memorabile Komor che, all’ingresso in città, va incontro al personaggio, lo accompagna fino al centro pokémon LI’ DAVANTI a distanza di circa cinque passi e dice “Vedi, se vai dritta arrivi al Centro pokémon”. Grazie per la fiducia nelle nostre capacità orientative, Komor.
Altrimenti un brav’uomo di Libecciopoli: “Per arrivare al deposito frigo passa dal varco vicino al container”.
Dici mica questo accanto a te, che è anche l’unica entrata disponibile di tutta la zona?
Sennò, sempre Komor, durante la scalata di Torre Dragospira, molla la battaglia contro il Team Plasma solo per tornare dal giocatore e gridare “Puoi camminare sulle colonne cadute!” appena si entra nella sala, di fatto annullando ogni minima difficoltà che si sarebbe potuta trovate nell’arrivare dall’altra parte. (Non che fosse difficile, ma essendoci un masso da spostare apparentemente irraggiungibile, l’attenzione è più attirata da quello che non dalle colonne, a cui ci si dedicherebbe solo dopo. E così dev’essere, se tutto fosse facile tanto vale fare una cutscene, no?)
E così un po’ ovunque, all’esterno ogni possibile difficoltà è stata appianata il più possibile aggiungendoci spiegazioni del tutto non richieste. Cosa che sinceramente neanche mi spiego, in quanto invece tutte le palestre, dalla terza in poi, presentano un decente livello di difficoltà nella lotta (Vogliamo parlare di Camelia e dei suoi Emolga? *A*) e svariate non sono neanche semplicissime da attraversare (la più difficile direi l’ultima, tutta a tema drago, sia per la laboriosità del meccanismo da attivare, sia per l’alto numero di allenatori ovviamente tutti muniti di draghetti).
Anche la Lega parte facilitando le cose – si può scegliere in che ordine affrontare i Superquattro e si sa benissimo chi lotta con cosa – eppure, in termini di combattimento, non sono così scrausi. Quindi…?
E veniamo all’altro più grande problema di Bianco/Nero, che è quello che a me medesima ha irritato di più.
Perché, in Bianco, ho riscontrato soprattutto una certa mancanza.
Quel qualcosa che mancando alla fine dei vari dungeon, torri e torrette, lascia con un senso di incompletezza, insoddisfazione.
Quel qualcosa che renderebbe davvero memorabile la vertiginosa escalation (?) di torri e castelli – i quali, tutto sommato, di per loro non avrebbero neanche nulla da invidiare ad altri ben più famosi (Torre di Lavandonia a parte, magari, che è irraggiungibile).
Quali sono le parole che cerco…? Mh…
Ah, sì: dove minchia sono i boss di fine livello?
Perché, sì, ci sono ben due torri e un castello da dover necessariamente esplorare per avanzare nel gioco… e tutte senza alcuna lotta finale.
Primo round!
Si arriva dalla capopalestra di tipo volante. Lei stessa ci verrà incontro annunciando di non poterci affrontare subito, in quanto durante i suoi giri ha avvistato un pokémon ferito sulla cima della vicina Torre Cielo. Quindi ora andrà lì a verificare e ci invita a seguirla.
La Torre Cielo è l’equivalente della Torre di Lavandonia, il Monte Pira e la Torre Memoria: un cimitero pokémon. Non troppo d’atmosfera negli interni (le lapidi grosse e squadrettate a colpo d’occhio non sembravano neanche lapidi…) ma infestato di adorabili Litwick e già solo questo si varrebbe la visita, la si scala senza eccessiva difficoltà – sono tre piani, mi pare? E ci sono esagerando quattro allenatori da affrontare per forza pur di passare.
Bene, si arriva in cima e… niente. Il pokémon è già stato curato ed è svolazzato via libero e felice – senza che si sappia nemmeno che pokémon fosse; la capopalestra se ne va e lascia il player da solo in cima alla torretta.
E lo scopo di questo rush era…? Ah, boh, però io ho recuperato un Litwick.
Secondo round!
Poco dopo.
Sant’iddio, c’è qualcuno che sta facendo un casino immenso alla Torre Dragospira! Hanno buttato giù una parete e si sono infiltrati all’interno! (Che poi non ho capito dove fosse la porta ufficiale-)
Quindi, via! Su per tutta la Torre Dragospira, neanche ho visto che pokémon ci fossero in giro che avevo tanti repellenti. Si salta, si corre, si affrontano 187 tizi del Team Plasma, per coronare con quattro lotte di fila, si arriva in cima… niente. O meglio, qualcosa succede: N ha risvegliato Reshiram. Okay, d’accordo, è di trama, mi sta bene che mettiate le cutscene, anzi!
Peccato solo che subito dopo N sfrecci via a cavallo del suo polletto bianco e… basta, finita qui l’avventura a Torre Dragospira, tornate pure a fare quello che stavate facendo.
Ehm… N? Non vorresti far fare un giretto di rodaggio al tuo Reshiram nuovo? No, eh…
Terzo round!
Un altro poco dopo.
Reshiram è troppo potenterrimo, per affrontarlo occorre necessariamente Zekrom (wut- ragazzi, queste affermazioni implicherebbero che un leggendario vada affrontato solo con un altro leggendario. Ma sul serio?)
E di nuovo, si parte! Alla volta del fantomatico Castello Sepolto. Questa location si presenta più difficile, e anche più originale, delle due precedenti: il castello è per l’appunto semisepolto nella sabbia… come dicevo siu, implica anche svariate pozze di sabbie mobili che, qualora ci si passi sopra, trascineranno al piano di sotto – che non sempre è utile&piacevole da visitare. Considerando alcuni allenatori strategicamente messi in mezzo alle palle, attraversare il castello sarà, già di suo, una piccola impresa. Poi si arriva giù…
E come si dice, godetevi il viaggio che è più importante della metà (?): all’ultimo piano (beh, ce ne sono altri ma saranno accessibili solo in seguito) si scoprirà non solo che anche qui Non Succede Niente, non solo che c’è Ghecis appostato per dire cose inutili come al solito, ma pure che non c’è nemmeno lo scurolite.
Cos.
E dire che sarebbe bastata una semplicissima lotta finale giusto per coronare il tutto – alla Torre Dragospira c’era N, santo cielo! E al castello, se proprio non si voleva far combattere Ghecis per lasciarlo come trollata finale, si poteva mettere quantomeno qualcuno del Team Plasma, uno dei saggi, qualcosa… ma perché sono l’unico Team senza tenenti…? Ah.
La Torre Cielo, invece, è onestamente inutile; non è di scena, non c’è trama, non serve a niente – se non per Litwick. Fosse stata un ambiente opzionale tanto meglio, il solito posticino lugubre con pokémon fantasma che non fa mai male; ma così… alla fin fine uno arriva e dice: Bene, e perché ho fatto tutto ciò?
Non saprei se reputarlo un ulteriore tentativo di non fare le cose troppo complicate o se, piuttosto, ancora non fossero bene in grado di gestire insieme la trama e il gameplay. Beh, ragazzi, niente di troppo complicato: finisco un dungeon, gradisco un boss. Fine x°
Poi, altro piccolo problema che ho visto essere condiviso da molti ma rimane comunque questione di gusti, il pokédex di Unima mi è parso davvero atroce. Facendomi due calcoli ci sono esagerando dieci pokémon che ritengo “fighi” e venti che ritengo “accettabili”. Per la maggior parte, gli altri mi sembrano tutti davvero brutti °_°’ Ma soprattutto questa generazione ha introdotto quelle aberrazioni genetiche che sono Trubbish e la di lui evoluzione, Garbador. Un pokémon spazzatura? Ma seriamente?
Ci sarebbero anche altre piccole cose – tipo che le MN sono davvero poco sfruttate, le uniche davvero obbligatorie e abbastanza frequenti sono Forza e Surf… – ma sono cose minori e più soggettive. U.U’

In Bianco/Nero si erano impegnati per lavorare al meglio con il 3D già introdotto in Diamante/Perla/Platino e, devo dire, io che sono passata da Platino a Bianco, lo sforzo l’ho visto e apprezzato. x° Sì, sì, certo, non era ancora eccezionale, ma comunque un buon compromesso fra il 3D che veniva pian piano scoperto e gli elementi 2D ancora presenti. Certe città, come Austropoli, posta tutta su un’immaginaria curva e piena di grattacieli e moli, sono impressionanti; mentre la Cava Pietraelettrica, con i suoi massi e pietruzze blu fluo e le scariche di corrente, piuttosto suggestiva. O il Ponte Villaggio, con le casette rocciose assiepate ai lati di un ponte. E’ bellissima come idea *A* (graficamente parlando, intendo, se il ponte viene giù non mi ritengo responsabile.) Poi mi è piaciuta molto Fortebrezza, ma sarà che mi ricorda un po’ i paesetti sardi sulle coste-
Ho trovato però un po’ troppo pompata Lega/Sala d’Onore, però à_à’ – non per altro, ma OGNI volta che si esce da Via Vittoria c’è una inquadratura a scorrimento sulla Lega… e la Sala d’Onore, soprattutto in confronto a tutte le altre che sono relativamente sobrie, mi è parsa un pelino eccessiva. Non brutta, solo… troppo. x°D
Poi. Sono ben fatti tutti gli sprite animati dei pokémon, in compenso non ho capito perché, dei personaggi, ad averlo animato sono solo il giocatore/rivali/N °A°’ Pure in Platino, che viene prima, li avevano anche tutti i capopalestra, i superquattro, il campione e forse anche il capo del team rivale. In tutta questa cura per la grafica, ha fatto un po’ strano… °^°
Le musiche le ho trovate alquanto piacevoli; quella che accompagna le battaglie contro il Team Plasma, soprattutto, rimane piuttosto impressa. xD

Probabilmente in seguito aggiungerò qualche screen, ma dovrò recuperarle da video. U.U

Concludendo.
Pokémon Bianco/Nero affermava di essere innovativo e, in effetti, lo è stato; magari non come si aspettava il pubblico, ma senz’altro ha avuto le sue importanti novità. Dal punto di vista grafico, poi, è stato altresì un esperimento riuscito.
Tuttavia Bianco/Nero è lento e soprattutto nelle prime fasi rischia di diventare piuttosto noioso. Ma se si ha pazienza si potrà, comunque, godere dello sviluppo e di N della storiella.
Il post-game poi si presenta decisamente ricco; oltre al solito completamento del pokédex abbiamo una Lega da ri-affrontare (ehm, sì, magari questo potevate metterlo opzionale…) e la battaglia contro l’effettivo campione di Unima, più un quinto abbondante di mappa ancora da esplorare (tre cittadine e un ponte in cui ci si potrà procurare anche Kyurem e Magikarp, che è importante.), ultime battaglie con i rivali, qualche cutscene, una miniquest per arrestare i sette saggi del Team Plasma… sì, vi dirò, mi sto divertendo più qui che in-game… x°D (Sarà pure che qui ci si arriva col pokédex nazionale, dunque tutti gli allenatori hanno TANTI diversi pokémon).
In breve?
N si vale la giocata. Punto.
Ma non voglio mai più vedere una scimmia in vita mia.
Detto ciò, vi saluto.
Bye!

 

Pokémon Bianco e Nero

Le due “mascotte” dei giochi, i pokémon leggendari Reshiram (per Nero) e Zekrom (per Bianco).
Ad ogni modo, preferisco Zekrom. Reshiram mi fa troppo pollo col reattore nucleare.