Toaru Kagaku no Railgun | A certain scientific railgun

[Sovrannaturale] [Sci-fi] [Azione] [Scenografia, sboroni e gente poco seria] [Io Amo Misaka Mikoto]

☆ ☆ ☆

Laaaadies and geeeentlemen!
*Fa crocchiare le nocche* Questo è un gran giorno, miei cari! Perché dopo mesi, secoli, eoni – no okay, magari non COSI tanto – ho infine terminato uno degli anime migliori che mi siano capitati a tiro negli ultimi anni. Che più mi ha esaltata, presa e appassionata. Perché ci ho messo tanto, allora? Beh, prima ho visto gli episodi che mi interessavano di più lol e ora ho finito di vedermelo per benino con anche extra, approfondimenti e tutto quel che ha da offrire.
Cosa? Che anime è? Fingiamo non sia scritto nel titolo del post, okay? <3
Non l’ho mai detto, ma la canzone che preferisco per la mia sveglia mattutina è Only My Railgun. Ovvero una delle opening più belle e sborone di sempre.
Tutto cominciò quel giorno in cui decisi di vedere Toaru Kagaku no Railgun


… beh, no, in realtà iniziò quel giorno in cui stavo spulciando il tag Tsundere, su tumblr, e notai apparire con una certa frequenza tale Misaka Mikoto. Dato che mi ispirava al solo guardarla in faccia mentre sbraitava o faceva esplodere cose con quel suo peculiarissimo stile – e il mio istinto ancora ha da sbagliare! – mi sono fiondata a fare i dovuti controlli, et voilà. Ma magari presentiamolo anche in modo condivisibile dal pubblico.
Toaru Kagaku no Railgun [とある科学の超電磁砲レールガン / Toaru Kagaku no Choudenjihou (Rērugan), “A certain scientific railgun”] è un anime facente parte del franchise di Toaru, considerabile come uno spin-off di Toaru Majutsu no Index. Ha pure un manga e una seconda serie, la S, che io non ho ancora visionato (tranne il gusto di andare a vedermi Touma che pesta Accelerator, sapete com’è) per cui per oggi non ne parleremo. Si basa nello specifico sul lato “scientifico” della storia (cosa condivisa da Toaru Kagaku no Accelerator) e segue passo passo le avventure di Mikoto Misaka, già nota come una delle eroine di Index.
Ora, io la chiamerò Misaka per sacrosantissima abitudine che dire Mikoto mi fa senso, ma sappiate che è il cognome.
Premessa: visto come stanno le cose, ci si potrebbe trovare scoraggiati ad affrontare la visione di un anime che fa parte di un universo così vasto. Alcuni sconsigliano di vedere la serie se non si ha in saccoccia almeno l’anime di Index.
Onestamente: no. Sono del tutto neofita del mondo di Toaru e non ho avuto il minimo problema a vedere, e gustare, Railgun. Si tengono ben divisi e quel che è necessario sapere lo rispiegano. Al massimo non si colgono tutti i cammei, con Index che girovaga ogni tanto e Tomoe che spunta dal nulla, ma… xD Poi, per gradire, si potrebbe vedere anche il resto o cercare approfondimenti, ma vi garantisco che l’anime si presenta come un prodotto a se stante del tutto godibile *A* Davvero, prega di essere guardato! *A* (Avrete sagacemente intuito già da qui che questa sarà una recensione positiva a rating verde prato con chiazze di muschio qui e là.)
Coordinate!

[– Cosa, quando e dove
Tutta la storiella si svolge ad Academy City, patria di esper ansiosi di imparare al meglio come gestire i loro poteri – per aiutare il mondo e picchiare la gente, mi dicono -, ricercatori & scienziati assetati di conoscenza – e molto bisognosi di vittime sacrificali (ah ah, no, sul serio), scuole per tutti e perfino polizie apposite e associazioni per fare almeno finta che ci sia un po’ d’ordine, il cosiddetto Anti-Skill e il Judgment.
Tengo tutto in inglese che fa figo.
PS: gli esper sono tizi in grado di usare poteri paranormali riconosciuti dalla scienza.

– Perché e come
1. Perché sì.
2. Ci sono botte, esplosioni, grida, inseguimenti, armature in stile Evangelion in miniatura e gente scenografica. Questo nelle scene d’azione. Per il resto, è un’allegra commedia dove i personaggi passano buona parte del tempo flirtando uno con l’altro, dicendo idiozie e preparandosi alla Grande Battaglia Finale sgranocchiando polpette di riso.
Plus momenti angstissimi per gradire, anche se la parte peggiore arriva nella seconda serie.
Direi, quindi: commedia, sovrannaturale, sci-fi, botte. Sborone.]

Detto ciò.
Misaka è una degli esper più fAighi e potenti di tutta Academy City, tanto da essere una specie di mezza celebrità; per la precisione, è la terza esper di Livello 5 (il grado più alto. Per ora. Col Livello 6 ci romperanno tanto le palle, dopo.) e il suo potere consiste nella manipolazione dell’elettricità. Potere definito “Railgun” (e chiamerò in inglese soprattutto questo perché la traduzione sarebbe “pistola a raggi/cannone a rotaia” e sant’Iddio no), dal nome del suo attacco finale – un cannone a raggi che può sfrittellare qualsiasi cosa nel raggio di cinquanta metri… se bastano. Anche persone, quando necessario! *A*
Noi prendiamo parte alle loro avventure quando la compagna di stanza di Misaka… nonché sua partner… nonché sua futura moglie, dice lei… Kuroko Shirai non decide di presentare a Misaka due sue amiche, Uiharu e Saten. Kuroko e Uiharu lavorano insieme per il Judgement, quindi passeranno mezza serie accampati all’ufficio e ci lavoreranno tutti in nero. (Ma, dico io, se hai il protagonista a tua disposizione DEVE lavorare! Se non le fa lui/lei certe cose…)
In realtà era tutta una scusa per poter stare con la sua onee-sama e flirtarci un po’, ma Kuroko viene ovviamente sgamata e fritta com’è giusto sia. In tutto ciò, non ho capito perché lei è l’unica a venir chiamata per nome. Tuttavia, il danno – danno (?) – è fatto e vengono così introdotte anche quelle che, sì, sono le comprimarie della serie. Uiharu è una esper di Livello 2 (e ha un potere utilissimo, davvero! Se devi portare la pizza a casa e hai paura si freddi, è comodissimo! – Sì, ha il potere di “mantenere la temperatura”. Che-) e Saten è un Livello 0 ovale ovale – cosa che si presterà a qualche crisi di nervi e atti poco intelligenti da parte sua, tuttavia Saten è uno di quei personaggi che, bene o male, riescono sempre a salvare la situazione. Comunque, Kuroko è di Livello 4 è il suo potere è il teletrasporto – dannatamente utile in combattimento, ma da lei usato per cose più prosaiche tipo infilarsi nella doccia di Misaka. Beh, è una persona con salde priorità.
L’inizio della storia è… tranquillo, davvero. Sembra quasi non stia succedendo niente, vita di tutti i giorni. Giusto alcuni esper che sembrano improvvisamente impazziti e attaccano gli altri in modo poco serio (pasticciandogli la faccia con l’indelebile) o un pelino più preoccupante (mettendo bombe nei giocattoli.) ma, insomma, Academy City è grande… enorme. Fra tutti gli studenti che ospita, tutti questi adolescenti alle prese con studio, botte e appunto adolescenza, è normale ci sia qualcuno un po’ fuori di testa….
Uhm, forse non del tutto. Poi iniziano a parlare con questi esper, a capire dov’era il problema. Tutte persone di Livello basso, come Saten o Uiharu. Ragazzi che volevano migliorare, ma non ci riuscivano in nessun modo. Così hanno cominciato a cercare un modo per barare… e l’hanno trovato. Il Level Upper, una canzone che permette di alzare il proprio Livello e migliorare i poteri, o svilupparli se mancanti. Quando poi capita sotto mano a Saten, si può intuire come andrà a finire.
L’unica, piccola controindicazione: poteri potenziati per un po’ di tempo, ma poi l’utente finirà in un profondo coma! Beh, c’è sempre un prezzo da pagare, giusto? Insomma, se vai a scaricarti canzoni che modificano le onde cerebrali create dall’antagonista (o qualcosa del genere.)… U.U
Ma questa è solo la prima parte, eh! Anche al primo round ovviamente se la cavano tutti abbastanza bene, l’antagonista (?) viene arrestata e Misaka è riuscita a sfrittellare il dinosauro melmoso che stava attaccando la città. Tutti sani e salvi e pronti a ricominciare. D’altronde, se non ci riesci, non ti resta altro che riprovarci, no?

Ancora una volta!

Laaaa trama della prima parte – i primi dodici episodi, diciamo – mi è piaciuta un sacco! *A* Ho adorato soprattutto il modo subdolo che ha avuto di infilarsi nella vita di tutti i giorni. Piccoli indizi che lasciavano solo presagire stesse per succedere qualcosa di grosso. E si presenta in modo un po’ scemo, a volte, come la tizia che andava a disegnare i sopracciglioni o il fatto che l’”””antagonista””” venga presentata tramite l’oscura leggenda della Donna Che Si Spogliava In Mezzo Alla Strada. *Ancora ci ride* Poi invece arrivano le botte d’allegria (?) (leggasi: il flashback della buona Kiyama) e tutte le disquisizioni sui problemi mentali che nascondono questi tipetti. Il Lato Oscuro (no, davvero, si chiama Dark Side) di Academy City ci piove tra capo e collo così, di botto, facendo capire là che non è tutto scuole grandiose dove imparare ad essere eroi, una città pulitissima e deliziosi edifici in stile europeo. Ad Academy City succedono anche cose strane. E brutte. Come sanno i Child Error – figli di esper abbandonati o orfani – in generale, e in particolare i dieci bambini in coma che Kiyama vuole salvare a tutti i costi.
La resa è ottima. Inquietante.
Soddisfacente anche come la cosa è stata ripresa e conclusa in seguito: a parte il generale happy ending per loro (Kiyama e i bambini, dico, il Lato Oscuro della città continuerà a proliferare come se nulla fosse) un plauso anche per come sono riusciti ad introdurre dal nulla il personaggio di Telestina senza che risultasse… fuori luogo.
Comunque, tutto è finito per il meglio (tranne che Kuroko non è ancora riuscita a conquistare Misaka e mi sa che mai ci riuscirà, evvabbé) e il finale è un qualcosa di così puccio che di più non si poteva <3
L’uniiica cosa che mi ha lasciato perplessa è stata la distribuzione degli episodi. Ora, per com’è messa, la prima parte/primi 12 sono, come ho detto, trama che si infila di soppiatto e prende il sopravvento. Okay. Poi ci sono sette episodi di approfondimenti in blocco. Sì, approfondimenti: sette episodi in cui si prende di mira uno specifico personaggio fra quelli secondari o ricorrenti e gli si dà più spazio, tranne uno che è dedicato a Saten. Sette episodi DI FILA in cui della trama non se ne parlerà più. Dopodiché, al ventesimo episodio, parte il mini-arco di Telestina dove si concluderà la faccenda dei bambini in coma una volta per tutte.
Ehm… per carità, a me è piaciuto vedere tanta cura anche per i personaggi secondari. E’ un’ottima cosa mettere degli approfondimenti, anzi! Solo… ma era proprio necessario metterli di fila? Con tutto che la maggior parte sono anche episodi tranquilli in cui non succede nulla di troppo movimentato, sono dei semplicissimi slice of life. Io ho visto tutto perché non mi dispiaceva, ma immagino che a seguirli in diretta dovesse essere un pochino noioso… xD Specie considerando che la prima serie, anche se la trama è arrivata in modo così pacato, di suo non era affatto lenta, gli episodi erano comunque un affastellarsi di sorprese, scontri e indagini. Lì è proprio vacanza x°
Perciò, se posso dare un consiglio: vedere i primi dodici di fila; volendo, il 14, che è quello su Saten; dopodiché il 15 e il 16, di approfondimento su Konori – senpai di Kuroko e Uiharu al Judgment – che sono gli unici con un po’ d’azione; infine passare direttamente al 20 e gustarsi il finale. Poi, volendo, tornare indietro e vedere gi altri. Così non c’è il pericolo di incappare in momenti di lentezza U.U

Sui personaggi ci sono da dire due cose, in primo luogo: 1. sono per la maggior parte femmine, al 99% i maschi saranno solo i kattiwi/barboni x°D 2. c’è stato un gran affaccendarsi per tratteggiare al meglio ogni personaggio (ogni.) e i risultati si sono visti.
La meraviglia delle meraviglie della giornata è, naturalmente – se ancora non si fosse intuito che la amo (ma non nel senso in cui la ama Kuroko) – Misaka.
Misaka che è forte, è sicura di sé, SPERA che gli esper dementi vadano a cercare rogne da lei, ma non è vanesia neanche per sbaglio, solo… così sborona… xD E Misaka che sa di essere forte, ma non LA PIU’ forte. Non ha mai avuto la pretesa di essere la migliore. Solo di andare un pochino più avanti, perché sa di poter fare anche questo.
E’ infantile alle volte e irascibile sempre – anche se, la verità, ci si impegnano per farla smattare, Kuroko in primis. -; una piccola impulsiva testa calda che, però, nel suo correre in giro a friggere i kattiwoni qui e là, cerca solo di essere utile. Vuole… aiutare le persone, davvero, ma spesso non le capisce. Perché anche se Misaka è così forte – sia di suo che nel railgun – è pur sempre giovane, diversamente capace nel sociale e con taaante cose da imparare. Ma non si fa scrupoli ad ammettere che certe cose non le capisce. E chiedere spiegazioni. Si fa più scrupoli, invece, a chiedere aiuto: vorrebbe risolvere tutto da sola, non coinvolgere mai nessuno. Così finisce che lei viene pestata e i suoi amici si preoccupano. Ma imparerà anche questo. à__à Misaka è… un gran bel personaggio, ecco. <3
Okay, ho fangirlato a sufficienza su di lei, vediamo se ho qualcosa in serbo anche per gli altri… x°
Kuroko è un qualcosa di indescrivibile, credo. Ora, essenzialmente, ha tendenze da baldracca – che lei definisce “da signora” – ma del tutto incentrate su Misaka. Per il resto, cerca con impegno di spacciarsi per la più assennata del gruppo, quella che prende il lavoro come Una Cosa Seria, è un po’ saccente e non si fa problemi a sospettare perfino degli amici, quando la situazione si fa ambigua – addolorata, certo, ma in quanto membro del Judgment deve sempre avere a cuore la salvezza delle persone! Oh, sì, tipo. Poi la si sente con la sua voce chioccia a declamare principi di serietà e giustizia (la doppiatrice ha fatto un lavoro eccellente) e, in conclusione, la si vede criticare a Misaka l’avere messo dei brutti boxer sotto la gonna. Ecco, sì, se solo potesse aiutarla lei a cambiarsi… *Zot.*
Kuroko è un’idiota, ma è fantastica. x°
Saten mi ha stupito, lo ammetto. Pensavo che sarebbe finita vittima del suo essere “l’unica senza poteri e senza un ruolo di rilievo nella società”, ovvero che avrebbe finito con l’essere l’ultima ruota del carro. Invece ha la sua bella evoluzione psicologica, sbaglia, cade, sbaglia male, ricade, si rialza. E neanche finisce “bene”: per quanto si impegni, finisce la serie e lei ancora non ha lo straccio di un potere. Eppure continuerà ad impegnarsi, ed è giusto così. E’ quella che negli ultimi episodi fa ragionare Misaka con inaspettato coraggio nel fermarla, riesce perfino a trarre vantaggio da quello che per lei sarebbe un handicap. Sì, insomma… una piacevole sorpresa. à_à
Uiharu anche fa il suo onesto lavoro, tuttavia è quella delle quattro che… boh, avrebbe potuto fare di più. x° Non è che non faccia niente, partecipa attivamente e ha i suoi momenti di gloria, ma rimane comunque quella più in disparte… (e detto tra noi, soprattutto negli ultimi episodi è stata un po’ sconsiderata. Ho capito che voleva aiutare Eri e fidarsi di lei, che pensarla come responsabile di terremoti brutali era un pensiero orribile, ma per com’era messo sarebbe stato la cosa più ovvia… e a chiudere gli occhi di fronte all’ovvio non ci fa proprio bella figura, coff).
Mi è piaciuta tanto anche Kiyama, la “antagonista” che poi non è antagonista manco per sbaglio, la scienziata… ma prima di tutto insegnante, che odia i bambini. Li odia così tanto da mandare in coma svariata gente, creare un dinosauro di gelatina, farsi mandare in galera e rischiare di rendere tutta Academy City un cratere fumante solo per salvarli tutti. Sì, si può vedere quali torbide profondità raggiunga il suo odio. *Insomma, è tsundere pure lei. OK.*
Per il resto, come ho detto, perfino la capa del dormitorio di Kuroko e Misaka si becca un episodio di approfondimento, perciò davvero TUTTI hanno uno spazietto in cui mostrarsi per bene xD Gli unici che rimangono oscuri sono i personaggi cammeo dal resto della serie, che d’altronde hanno già abbastanza spazio in Index.

Per noi, Academy City è il posto a cui apparteniamo. Il posto migliore per noi.
Anche le cose che non posso fare da sola
insieme a tutti gli altri, diventano possibili.

Per quanto riguarda lo scompartimento tecnico, l’anime è a dir poco ottimo. Creato dal J.C. Staff e Project Railgun, sono ventiquattro episodi e non ne ricordo uno che sia disegnato strano, al massimo un pochino meno bene. Le animazioni sono sempre fluide, le ambientazioni curatissime… e sapete cosa? E’ del 2010. Non sfigurerebbe per la prossima stagione autunnale.
Lo stile è un qualcosa a metà fra lo shojo e lo shonen: occhi grandi ed espressivi, capelli ben fatti (e realistici, a parte forse Kuroko x°), vestiti piuttosto carini per le ragazze (davvero, le outfit erano curatissime ò_ò) ma nessuna assurda posa plastica o capelli eccessivamente svolazzanti – né, di contro, roba storpia o occhi troppo stretti. Semplice, ma curato e pulito. Tutta la grafica dà una sensazione di freschezza, sarà che negli sfondi prevalgono l’azzurro del cielo, l’argento dei grattacieli e il bianco delle turbine eoliche.
Le musiche in generale sono tutte bellissime, ma la prima opening – Only My Railgun – meriterebbe un premio. Niente male anche la seconda, però, Level 5 -JudgeLight– che ha pure un titolo stiloso x° I doppiatori, tutti bravi! Soprattutto quella di Kuroko. Curiosa, ma molto ispirata. Apprezzabile anche che nel gruppo nessuna avesse la Vocina Puccina, nemmeno Uiharu che di fatto è una loli.

 

Toaru Kagaku no Railgun (Misaka Mikoto)

Scusate, una gif di quanto sia figa Misaka era necessaria.

 

Bell’anime. Bello bello. Bei personaggi, bella grafica, bella stori- IO ADORO MISAKA MIKOTO E DEVO RENDERE IL MONDO PARTECIPE-
*A*/ Se anche siete appena giunti nel magico mondo di Toaru, Railgun non deluderà né confonderà! Se volete risate, botte e angst a sorpresa, è l’anime che cercate! Magari tenete conto dei miei consigli circa l’ordine di visione e andrà tutto bene. U.U
Penso che un bel giorno recensirò anche la seconda serie, ma viste le mie tempistiche credo farà in tempo ad uscire la terza coff.
Only my railgun can shoot it now!
A presto allora, neh?
Bye!

 

Toaru Kagaku no Railgun (Misaka, Kuroko, Uiharu, Saten)

Toaru Kagaku no Railgun
(- Da sinistra: Misaka, Kuroko, Uiharu, Saten)